EX ILVA, ADDIO MITTAL. ORA RISOLUZIONE CONSENSUALE (2 VIDEO)

L'ESITO DELL'INCONTRO GOVERNO-SINDACATI A PALAZZO CHIGI

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”Non ci sarà nessun passo indietro. Da oggi a mercoledì è il tempo necessario a definire il divorzio. Mittal comunque è fuori”. Queste le parole del sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano, stando a quanto si apprende da fonti, rivolgendosi ai sindacati presenti all’incontro con il governo per mettere sul tavolo le ipotesi sul futuro dell’Ex Ilva.

La strada intrapresa dal governo sembra, infatti, quella di un “divorzio consensuale” con Arcelor Mittal, socio di maggioranza che al momento detiene il 62 per cento di Acciaierie d’Italia, mentre la partecipazione pubblica di Invitalia e’ al 38 per cento. Giovedì prossimo si terrà un nuovo incontro tra il governo e le sigle sindacali.

Nel corso dell’incontro di oggi – si legge in una nota di palazzo Chigi – il governo ha informato i sindacati in merito all’esito della trattativa di lunedì scorso 8 gennaio con il socio di maggioranza ArcelorMittal. La delegazione governativa ha riferito che si sta lavorando in modo serrato per definire il confronto con ArcelorMittal e procedere alacremente per individuare il percorso sul futuro dello stabilimento all’interno di un quadro chiaro e definito che ha come primo obiettivo la continuità produttiva dell’azienda.

L’esecutivo ha evidenziato che il metodo che si vuole continuare a portare avanti è quello di un ascolto reale e che saranno ricevute tutte le parti sociali e produttive. Secondo quanto si legge, è stata infine data massima disponibilità, una volta chiuso il confronto con ArcelorMittal, a far partire presso il ministero del Lavoro un tavolo per approfondire tutti gli aspetti legati all’occupazione e alla sicurezza sul lavoro.

Il segretario generale Fim Cisl, Roberto Benaglia, al termine dell’incontro, ha spiegato: Il governo “ci ha raccontato lo stato del rapporto con Mittal a valle dell’incontro dell’8 gennaio scorso, che ha chiarito che non è possibile continuare nella gestione di Acciaierie d’Italia con la multinazionale indiana”. “Il governo sta lavorando su tre ipotesi: il divorzio consensuale con i Mittal per il futuro di Taranto e del polo siderurgico di tutti gli stabilimenti; la continuità aziendale e produttiva; le risorse per il rilancio delle attività delle Acciaierie d’Italia – ha aggiunto -. I tecnici lavoreranno fino a mercoledì a una soluzione consensuale e dopo di che il governo farà delle scelte”. “Noi – ha chiarito – abbiamo chiesto di fare scelte che prevedano al centro un confronto con il sindacato e venga garantita la tutela degli impianti, delle attività e del futuro dell’azienda, evitando incidenti di percorso. Siamo davanti a una situazione ancora incerta: Acciaierie d’Italia non garantisce più il futuro di Taranto e degli altri stabilimenti, ma serve un mondo nuovo”, ha concluso.

Anche il segretario generale Uilm, Rocco Palombella, ha confermato che AccelorMittal “non ci sarà più” nella gestione dell’ex Ilva e adesso “inizia una nuova fase che riguarderà un divorzio e si concluderà fra quattro giorni lavorativi, quindi mercoledì prossimo”.  “Il divorzio – ha aggiunto – è la sola condizione per investire positivamente e considerare la siderurgia, l’occupazione, la sicurezza, una possibilità e non una chimera. Da giovedì ci diranno quale sarà il piano alternativo. Adesso inizia la vera partita: interloquiremo con un governo e con delle controparti che vogliamo siano persone leali, che hanno a cuore i lavoratori e le comunità”, ha concluso Palombella.

LE DICHIARAZIONI DI BENAGLIA (FIM CISL) E DE PALMA (FIOM CGIL)

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