“Le strade periferiche sono i biglietti da visita delle nostre città. Ho preparato un dossier fotografico che consegnerò all’assessore all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio, perché si renda conto in quali condizioni versano alcune strade della provincia ionica”. Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini, che prosegue: “Impossibile fare turismo in queste condizioni. Le strade, le campagne, le litoranee sono invase da rifiuti di ogni genere. Non possiamo assistere inermi a questo scempio del territorio, accettare con rassegnazione che i rifiuti diventino parte integrante del paesaggio”. Perrini, a distanza di mesi, ritorna sul tema dell’abbandono dei rifiuti con un appello agli enti territoriali a farsi parte attiva di un percorso finalizzato ad individuare una soluzione all’emergenza. “A giugno scorso – prosegue l’esponente meloniano – lanciai la proposta di un tavolo allargato, partecipato dai Comuni del territorio e coordinato dalla Provincia di Taranto, finalizzato alla adozione di linee comuni e di attività da mettere in campo per far fronte al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti. A dicembre 2022 fu approvato durante la seduta del Consiglio regionale (“Disposizioni per la formazione del Bilancio di previsione 2023 e Bilancio pluriennale 2023-2025 della Regione Puglia (legge di stabilità regionale 2023) un emendamento a firma del sottoscritto, al fine di sostenere gli interventi per contrastare l’abbandono dei rifiuti nel territorio regionale. Danni che non è giusto vengano pagati dalla collettività con maggiori tasse. A mio parere, occorre programmare un piano di contrasto al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti lungo i cigli delle strade, in campagna, sulle aree costiere e ovunque vi sia uno spazio non sorvegliato. Occorrono soluzioni nel breve e nel medio termine, partendo da un percorso che coinvolga amministratori locali e portatori di interessi, e individuare nella Provincia, l’ente di coordinamento delle attività da mettere in campo per mappare le aree dove si evidenzia maggiormente il fenomeno; programmare gli interventi di rimozione dei rifiuti, dando priorità alle strade ed ai luoghi di maggiore visibilità ed attrattività turistica; programmare un piano di contrasto al fenomeno; incentivare la cultura della tutela e cura dei luoghi, della conoscenza e protezione del paesaggio, della sostenibilità ambientale delle attività. La Regione Puglia – prosegue Perrini – ad inizio estate aveva annunciato di voler dichiarare guerra agli incivili mettendo a punto un sistema di droni e telecamere per, con la collaborazione dei Comuni, cogliere sul fatto i colpevoli. L’investimento regionale di 2 milioni e mezzo di euro (una parte destinata ai Comuni per l’eliminazione delle discariche), non può essere la soluzione. Occorrono maggiori risorse economiche, ma è necessario anche mettere a punto una pianificazione dell’attività di contrasto e tutela al fenomeno che valorizzi la collaborazione tra i Comuni confinanti ed ottimizzi le risorse. Di fatto, nel giro di appena due mesi, la situazione sulle strade extraurbane, le marine, le aree rurali è addirittura peggiorata. L’aggressione al territorio è costante e violenta. Materiali e scarti di lavorazioni industriali ed edilizi, rifiuti anche tossici, rifiuti domestici lasciati addirittura a pochi metri dalle abitazioni e dai luoghi più frequentati dai turisti. Di tutta evidenza – sottolinea Perrini – che i droni non rappresentano un deterrente. Intanto, come segnalano gli operatori turistici, è sempre più impietoso il giudizio dei turisti e degli ospiti di stabilimenti balneari ed attività ricettive. Sempre molto critici su servizi, igiene e decoro delle aree pubbliche nonostante il bel mare, la buona cucina e la cordiale accoglienza. Per questo chiedo uno sforzo ulteriore all’assessore Maraschio, affinché destini alla pulizia di queste strade altre risorse straordinarie, così come è stato già fatto in passato e affinché la Regione Puglia attivi e finanzi misure di videosorveglianza per individuare efficacemente gli incivili e punirli con sanzioni più alte. Forse solo così li educheremo davvero”, conclude Perrini.
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