“Domenica di Carta” è una manifestazione culturale che ogni anno il Ministero per i Beni e le Attività Culturali dedica alla scoperta e alla conoscenza del patrimonio conservato negli Archivi e nelle Biblioteche statali.
Per l’intera giornata gli Archivi di Stato offrono l’occasione di svolgere un’originale passeggiata domenicale attraverso pergamene, stampe, fotografie ed antichi documenti, depositari della storia del territorio e custodi della memoria collettiva.
In questa Domenica 14 ottobre 2018 l’Archivio di Stato di Taranto apre le sue porte (dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 21) non solo agli studiosi, abituali frequentatori dell’Istituto, ma a tutti i cittadini adulti e bambini per metterli in contatto diretto con il suo ricco patrimonio documentario e librario. Gli archivisti accoglieranno e guideranno i visitatori nei depositi, luoghi riservati nei quali sono custoditi volumi, registri, pergamene, fascicoli e descriveranno i metodi utilizzati per conservarli e preservarli dall’usura del tempo.
Il tour proseguirà alla scoperta della Sala di studio, spazio destinato alla “fruizione”, che ospita quanti hanno necessità di studiare il materiale documentario dell’Archivio di Stato per elaborare una tesi di laurea, svolgere una ricerca personale o per semplice amore di conoscenza del passato.
Nella terza tappa, dedicata alla “valorizzazione”, gli ospiti potranno visitare la mostra documentaria e fotografica “Ulivo e bisso marino. Il Mediterraneo che unisce”. L’esposizione, allestita nelle sale dell’Istituto, poste al secondo piano, attraverso documenti, fotografie, libri, cimeli ed opere d’arte, evidenzia l’importanza di due fondamentali risorse presenti nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo: la “pinna nobilis” dalla quale si ricava il bisso marino e l’ulivo, pianta millenaria dal valore storico e paesaggistico.
A conclusione dell’itinerario sarà possibile assistere, nella Sala conferenze, alla proiezione di video o storie digitali realizzati dagli archivisti della sede, su diversi argomenti della storia del territorio tarantino, affinché una platea sempre più ampia di fruitori possa avvicinarsi agli studi storici e appropriarsi delle proprie radici.
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