DOMANI SANT’EGIDIO ARRIVA A TEATRO (2 VIDEO)

Lino Conte regista e protagonista della rappresentazione al Tarentum

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«È un desiderio che si realizza». Lino Conte, regista e attore protagonista, racconta con emozione il debutto, ormai prossimo, di «Sant’Egidio il Santo di Taranto ovvero Francesco il funaio». La «prima» è in programma domani sabato 1 dicembre alle 21 sul palco dell’Auditorium Tarentum: la replica sarà rappresentata domenica 2 alle 19.30. Il biglietto ha un costo unico di 6 euro sia in platea che in galleria.

Per la prima volta arriva in scena la storia del santo tarantino, scritta in due atti da Riccardo Rossano: Conte ha curato la riduzione teatrale. Quasi un festeggiamento: l’anno prossimo ricorreranno i cento anni dalla nomina di Sant’Egidio a compatrono della città. L’evento è stato presentato ieri nel foyer del teatro di via Regina Elena da Lino Conte, dal presidente dell’Associazione Auditorium Tarentum Don Carmine Agresta e dal produttore Ciro Lupo.

Abbiamo videointervistato Lino Conte.

La realizzazione dello spettacolo ha richiesto un anno di studio, ricerca e impegno. Sul palcoscenico saliranno ben venti attori: il primo atto illustra la vita del giovane Francesco il funaio, poi divenuto Egidio, proponendo uno spaccato fedele della Taranto dell’epoca (la Città Vecchia) attraverso i vestiti e l’utilizzo del dialetto. Nel secondo atto, invece, viene raccontata la vita napoletana del frate e la sua totale dedizione agli ultimi e ai poveri.

Il ruolo di Sant’Egidio avrà ben quattro interpreti: Nicolai Peluso (bambino), Davide Peluso (ragazzino), Michele Paciulli (giovane), Lino Conte (adulto). Assieme a loro reciteranno Francesco Donvito, Marisa Lopalco, Damiano Solito, Diego Allegretta, Mary Spedicato, Peppino Fanigliulo, Lino Basile, Onofrio La Gioia, Gaetano Scudieri, Marina Cirdelli, Dino Vozza, Antonello Conte (anche direttore di scena), Valeria Conte, Angela Solito, Pina Portacci e Aldo Salamino (voce fuori campo), con la scenografia di Skené e le foto di Cosimo Pignatelli.

«Dobbiamo avere – afferma Don Carmine Agresta – la capacità di rivalutare i tesori nascosti». Lo abbiamo videointervistato.

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