La Regione Puglia non accoglie l’istanza dei sindacati del commercio di Cgil, Cisl e Uil che hanno chiesto che domani, festa della Repubblica, supermercati e centri della grande distribuzione restino chiusi così come avvenuto per le festività precedenti. In una lettera ai sindacati, il coordinatore della task force regionale emergenze epidemiologiche, Luigi Lopalco, e il direttore del dipartimento Sanità, Vito Montanaro, affermano che “le ordinanze di chiusura durante le recenti festività dei mesi di aprile e maggio avevano un razionale epidemiologico durante la fase 1 del contagio da Covid 19 ed erano mirate a limitare la circolazione incontrollata e gli eventuali assembramenti”.
“In questo momento – proseguono Lopalco e Montanaro – in cui la circolazione tra Comuni è libera, con la situazione epidemiologica notevolmente migliorata, di per se non si assiste ad una motivazione sanitaria che possa indirizzare sulla chiusura di queste attività in occasione della prossima festività del 2 giugno”. “Immotivato riscontro”: così la Fisascat Cisl Puglia definisce la risposta della Regione Puglia e dichiara che “la paura della pandemia Covid ancora persiste”. Il segretario regionale della Fisascat Cisl, Antonio Arcadio – tra le sigle che hanno avanzato richiesta di chiusura delle attività per domani -, afferma che “si rende ormai indispensabile conciliare i bisogni e le esigenze delle famiglie dei lavoratori interessati con le aspettative dei consumatori e le giuste necessità imprenditoriali delle aziende”. Per Arcadio, “la crisi del format ipermercati, la crisi post Covid, non deve diventare alibi per arrestare soluzioni legislative e contrattuali per un diverso modo di operare nel settore anche nei giorni festivi e domenicali con la giusta retribuzione e volontarietà”. Ai lavoratori del settore, la Fisascat Cisl dice che “il 2 giugno potranno astenersi ad effettuare la prestazione in quanto non obbligatoria e retribuita. Si invitano le aziende a chiedere la disponibilità dei lavoratori diffidando sin d’ora decisioni unilaterali di obbligo o di mancata remunerazione straordinaria che non avranno alcun valore contrattuale e legislativo”. (AGI)
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