DIGITALIZZAZIONE, TARANTO PRIMA PER I FONDI PNRR

AL VERTICE TRA I COMUNI PUGLIESI

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Taranto sempre prima in classifica, anche per la capacità di intercettare finanziamenti per la digitalizzazione dei servizi amministrativi.
Tra i comuni pugliesi, infatti, il capoluogo ionico con oltre 1,7 milioni di euro guida l’elenco degli enti locali che hanno ottenuto più risorse nell’ambito della missione 1 del Pnrr, in particolare per la prima componente mirata alla digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella pubblica amministrazione. I dati sono stati diffusi sulla piattaforma PA digitale 2026 dal dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
«Costruire la città del futuro significa anche innovare i processi – le parole del sindaco Rinaldo Melucci – ed è quello che stiamo facendo con queste risorse e con le competenze dei nostri uffici. È un modo efficace di accorciare la distanza tra cittadini ed ente: un vero esercizio di democrazia applicata alla modernità. Cosa che non sarebbe stata possibile senza l’impegno dell’intera macchina comunale e in particolare del dirigente del servizio Innovazione Simone Simeone e del suo gruppo di lavoro, ai quali va la gratitudine dell’intera comunità».
Sono diverse le misure già finanziate: 14mila euro per i servizi legati alla carta d’identità elettronica, oltre 516mila euro per sito e servizi online, più di 219mila euro per l’adozione dei sistemi PagoPA e app IO e poco meno di 1,1 milioni di euro per abilitazione e migrazione ai servizi cloud.
«Presto l’ammontare dei finanziamenti salirà ancora – ha spiegato l’assessore all’innovazione Fabrizio Manzulli – perché aspettiamo buone notizie da altre due misure, l’attivazione di una piattaforma per le notifiche digitali e un progetto di “citizen inclusion” per migliorare l’accesso ai servizi digitali. Abbiamo impresso una spinta eccezionale alla digitalizzazione dell’ente, nel solco del piano di transizione “Ecosistema Taranto”, ora puntiamo a consolidare questo primato potendo contare sulla qualità delle risorse umane che abbiamo coltivato all’interno dell’ente».

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