“DI MAIO, VIENI A VISITARE L’ILVA”

La richiesta del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti. Domanda chiarezza anche il Piano Taranto

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Il comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti invita il vice presidente del Consiglio, Di Maio, a visitare lo stabilimento Ilva di Taranto in occasione della sua prossima visita in Puglia.

Di seguito il testo integrale della richiesta:

Il neo Ministro dello Sviluppo Economico e Vice Premier, Luigi Di Maio, venerdì sarà a Brindisi e Barletta per chiudere la campagna elettorale delle prossime elezioni comunali.
Quale occasione migliore per dimostrare con i fatti che questo governo vuole un futuro differente per Taranto, venendo in città e toccando con mano il problema Ilva?
Negli ultimi giorni sono state diverse le dichiarazioni rilasciate da esponenti della maggioranza, spesso in contrasto tra loro. Una serie infinita di interviste con relative rettifiche e smentite che ci lasciano quantomeno perplessi.
A questo punto, visto la vicinanza tra Taranto e Brindisi, invitiamo il Ministro Di Maio a visitare lo stabilimento e, naturalmente, come operai di questo comitato, siamo pronti a fargli da guida all’interno di quei reparti – molti dei quali sotto sequestro- che continuano a marciare per i decreti scellerati dei governi precedenti, inquinando e uccidendo cittadini e lavoratori.
Anche in passato ci siamo offerti come Ciceroni, ma i ministri e capi di governo precedenti non hanno voluto cogliere l’occasione di rendersi conto realmente delle condizioni dello stabilimento, accampando mille scuse e pretesti. 
Dai rappresentanti del GOVERNO DEL CAMBIAMENTO, che ha posto nel contratto la volontà di RICONVERTIRE l’intera area di Taranto, pretendiamo un comportamento diverso: una ispezione minuziosa all’interno di ILVA, in cui mai nessun ministro è stato portato durante i tour telecomandati, è certamente opportuna oltre che indispensabile. Noi siamo disponibili e siamo pronti. Per venerdì o qualsiasi altro giorno ma, certamente, prima che  ArcelorMittal prenda possesso della gestione dello stabilimento e, quindi, prima del 1 luglio 2018. 
 Siamo convinti che la riconversione abbia bisogno di tempo e non vada improvvisata, ma progettata nei minimi particolari.
Ciò che può partire IMMEDIATAMENTE è il fermo immediato degli impianti assassini e fatiscenti, iniziando proprio da quelli in cui è presente l’amianto. 
Inoltre crediamo che il Governo debba rendere pubbliche le parti del contratto di vendita tutt’oggi secretate perché Taranto merita rispetto.

Una richiesta di chiarezza a Di Maio sulla questione Ilva arriva anche dai cittadini che hanno elaborato il Piano Taranto.

Nei giorni in cui il nuovo Governo si insedia, si susseguono dichiarazioni contrastanti in merito alla questione Ilva: siamo convinti che la città di Taranto e la sua provincia meritino chiarezza su un tema così importante, con risvolti sanitari e occupazionali estremamente  preoccupanti.
In virtù di questo, per dar seguito al dibattito tenutosi nella mattina dello scorso 1 maggio, abbiamo deciso di invitare deputati e senatori eletti nel collegio di Taranto – a cui chiediamo, inoltre, di intercedere con Di Maio affinché sia presente al dibattito – e il Presidente della Regione Puglia ad un ulteriore incontro, per fare il punto della situazione e per comprendere – ci auguriamo, finalmente, in maniera chiara ed inequivocabile – quale sia l’indirizzo delle istituzioni relativamente al futuro del siderurgico e, conseguentemente,  della provincia Jonica.
Gli onorevoli eletti a Taranto non hanno mai nascosto la loro volontà di chiusura, ma le dichiarazioni del neo Ministro dell’Ambiente Costa dimostrano poca incisività e poco coraggio nel parlare di “chiusura”.
Allo stesso modo, il presidente Emiliano alterna dichiarazioni pro-chiusura ad altre diametralmente opposte e, anche nel suo caso, ci aspettiamo una netta scelta di campo.
Inoltre, così come richiesto nell’invito rivolto ai parlamentari jonici, ci aspettiamo che il Ministro dello Sviluppo Economico, nonché Vicepresidente del Consiglio Di Maio, renda pubblico il contratto sottoscritto da Arcelor Mittal per l’acquisizione di Ilva, comprensivo di allegati, piano industriale ed ambientale.
Ricordiamo che il Comune di Taranto e la Regione Puglia presentarono all’ex Ministro Calenda una richiesta formale di accesso agli atti che venne negata.
Auspichiamo un’inversione di tendenza da parte del nuovo Governo, esigiamo trasparenza nella gestione della vertenza Ilva poiché è inammissibile che atti di tale importanza vengano tenuti nascosti ad una popolazione che paga la presenza del siderurgico in termini di malattie, morte e disoccupazione.
Taranto merita rispetto e la cittadinanza esige certezze sul proprio futuro.
Ci auguriamo di intraprendere una cooperazione costruttiva con tutte le istituzioni, al fine di realizzare la riconversione economica di questo territorio, svincolandoci dalla monocultura dell’acciaio e dalle energie fossili, in favore di un’economia sostenibile.

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