I rappresentanti dei movimenti cittadini e delle istituzioni contrari alla costruzione del depuratore consortile Manduria-Sava, a ridosso dell’abitato di Urmo di Avetrana e di quello maggiormente esteso della fascia costiera di Manduria, si sono riuniti nell’androne di Palazzo Imperiali, dove hanno stilato un comunicato annunziando nuove imminenti iniziative.
Hanno ricordato che sono trascorsi esattamente due anni dal più famoso 7 aprile 2017, quando negli Uffici Regionali di Bari, sulla base di uno studio di fattibilità presentato dal Comune di Avetrana, fu redatto e firmato dai rappresentanti regionali e dei Comuni di Manduria e Avetrana un verbale, con l’intesa di delocalizzare il depuratore nell’entroterra e di porre a servizio della costa, da Torre Ovo a Torre Columena, i depuratori già esistenti a Maruggio e ad Avetrana.
“L’intesa raggiunta a Bari, come si sa, – spiega il coordinatore provinciale del Movimento Idea, Salvatore Fuggiano, che ha partecipato all’assemblea – non fu poi confermata dal Consiglio Comunale di Manduria, così nell’estate successiva, contro la volontà popolare, furono testardamente avviati i lavori di allestimento del cantiere relativo alla sola costruzione del depuratore (poi sospesi dopo pochi giorni), nonostante non fosse stato ancora definito e approvato il sistema di smaltimento dei reflui depurati. In seguito, nonostante la furba decisione di sottoporre a Valutazione di Impatto Ambientale il solo progetto delle opere aggiuntive per lo smaltimento dei reflui depurati (avendo già altrettanto furbamente acquisito il provvedimento di rinnovo della vecchia VIA a dispetto dei vincoli sull’area introdotti dal PPTR), l’Autorità Regionale per la gestione delle risorse idriche, ha espresso parere contrario”.
Perciò, secondo Fuggiano, “è inopportuno, se non criminale, riavviare i lavori e completare un depuratore con il rischio concreto che rimanga a lungo privo di scarico, in contrasto con le norme sulle opere pubbliche che obbligano di procedere per stralci funzionali al fine di impedire la realizzazione di altre opere incomplete e inutili. Meglio sarebbe che chi, come l’attuale governatore regionale, ha promesso di eliminare lo scarico a mare, lo faccia davvero e, invece di nascondersi, come ha fatto sinora, dietro la mancata delibera del Comune di Manduria, ordini all’AQP di eliminare qualsiasi ipotesi di scarico a mare, anche quello che si vuole far passare come emergenziale, e dunque faccia spostare il depuratore in un luogo lontano dalla costa e dalle case. Fino a quando non sarà stato rielaborato un progetto rispettoso delle norme e dell’ambiente, con il depuratore lontano dalla costa, IDEA sosterrà, come ha già fatto il senatore Gaetano Quagliariello presentando al Ministro interrogazione a risposta scritta, le ragioni dei comitati cittadini e dei movimenti ambientalisti che giustamente non si rassegnano”.
Fuggiano, infatti, ha avuto notizia che il Comitato per la Tutela del Mare e del Territorio di Avetrana, ha già segnalato al RUP e agli altri soggetti interessati alcuni errori di procedura e la violazione del vincoli ambientale cui è sottoposta l’area interessata dalla costruzione del depuratore ed ha perciò chiesto di tenere sospesi i lavori fino a quando non sarà stato redatto e validato un progetto unitario o perlomeno uno stralcio funzionale che preveda il riuso certo e immediato in agricoltura dei reflui depurati.
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