“DATECI LA POSSIBILITÀ DI RAGGIUNGERE I NOSTRI CAMPI”

La lettera aperta di Florenza Mongelli

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Una nostra lettrice, Florenza Mongelli, ci ha inviato una nota per sottolineare la difficoltà di tutti i proprietari di area coltivabile che non possono raggiungere la propria terra e chiede l’intervento del presidente Emiliano.

Di seguito il testo della nota.

Da quando questa emergenza sanitaria è iniziata e dopo l’emanazione dei decreti nazionali e le relative ordinanze e restrizioni locali , ribadendo il fondamentale bisogno di reperire dispositivi di protezione individuale idonei al caso e purtroppo assenti e/o difficilmente reperibili lasciando spesso tutto al fai da te e all’improvvisazione con i rischi che ciò comporta, vorrei sottolineare l’esigenza che molti di noi hanno nel raggiungere le terre di nostra proprietà. Nei giorni scorsi è stata già scritta una lettera al governo inerente questo argomento e so che il governo centrale ha adottato delle misure per sostenere il comparto agricolo adesso in estrema difficoltà e crisi. Non so quando e se tutte queste misure cominceranno a dare beneficio reale, ma so che nel frattempo aiuterebbe molto le famiglie non impedire alle stesse di raggiungere i propri terreni, orti, campi coltivati, frutteti e similari. Se da una parte c’è la volontà di aiutare e sostenere economicamente chi nel comparto agricolo ora soffre maggiormente, dall’altra si verificano numerose segnalazioni inerenti a multe effettuate a personale che si reca al lavoro in fondi agricoli. Tutto questo è stato denunciato da Raffaele Carrabba della Cia Puglia e probabilmente sarà oggetto di chiarimenti. L’importanza che questi piccoli ortali rivestono per le suddette famiglie è fondamentale, in quanto le stesse curano queste terre e gli alberi da frutto presenti su di essa, coltivando e alimentandosi da essi e dopo le restrizioni in vigore dal 22 marzo 2020 si vedono costrette ,spesso, ad acquistare frutta, verdura e ortaggi, a prezzi che aumentano per la difficoltà di approvvigionamento degli stessi dei rivenditori dai mercati generali e rionali; a causa del covid-19 la crisi del settore e le relative perdite dei raccolti incidono negativamente sul loro reperimento e relativo costo finale al consumatore che è costretto a rinunciarvi in alcuni casi, per acquistare altro. Garantire una buona, completa e sana alimentazione adesso è fondamentale anche per mantenere alte le difese immunitarie. Sarebbe ottimale agevolare invece proprio in questo periodo l’utilizzo dei piccoli orti anche limitrofi ai paesi e alle città ( ad esempio gli orti sociali), di modo che i residenti possano liberamente e in sicurezza nell’ordine di una persona alla volta per famiglia raggiungere questi terreni e prodursi da sé ciò che occorre. Esiste un’ordinanaza a riguardo della Regione Sardegna che lo consente, l’ordinanza n 11 del 24 marzo 2020, in vigore fino ad oggi , che all’art. 5 recita (…) “È consentita, altresì, limitatamente ad una sola volta al giorno e ad un solo componente del nucleo familiare, l’uscita per la conduzione hobbistica di poderi, orti, vigneti ed ortofrutticole in genere, finalizzati al sostentamento familiare.” Credo che questa adottata dal governatore Solinas in Sardegna sia un ottima soluzione in quanto non sappiamo quando questa pandemia ci lascerà tornare ad una vita normale, potrebbero passare molti mesi, la terra non si cura da sola e nel frattempo bisogna che si autorizzino persone come mio padre a raggiungere il proprio terreno in un comune confinante al suo di residenza e come il padre di mia figlia che deve invece attraversare 4 comuni per raggiungere il terreno che cura personalmente assieme ai suoi genitori, senza che questo costituisca un rischio di reato “penale” con sanzione da euro 40 a euro 4.000 a seconda dei casi. Questo mese è fondamentale per chi deve controllare innesti, eseguire potature e mettere a dimora nuove piante, raccogliere cìò che aveva già seminato e arare il terreno. Nello specifico, l’aratura, in questo periodo in Puglia è obbligatoria secondo quanto previsto dalle disposizioni in atto per il contenimento di xylella fastidiosa, non potendo procedere alle arature previste per legge i contadini andrebbero incontro ad ulteriori sanzioni nella zona cuscinetto del contagio stesso,pertanto le chiedo di intervenire tempestivamente per consentire l’accesso agli stessi terreni e ortali per mettere in atto le buone pratiche agricole che ci imponete e tenere curati e puliti i nostri terreni anche e non solo per limitare la diffusione del contagio, fatto in sicurezza e responsabilmente questo non comporterebbe alcun rischio per la collettività e consentirebbe anche di avere beneficio da un’attività all’aria aperta, essendo tutto il resto strettamente vietato . Confido nel buon senso di chi governa il nostro territorio e credo che le stesse istanze siano condivisibili ed estendibili alle altre regioni di Italia. Distinti saluti. Florenza Mongelli

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