“CRISI LEONARDO, LO STABILIMENTO DI GROTTAGLIE INSEGUE”

LE VALUTAZIONI DEI SINDACATI

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“Come divisione Aerostrutture di Leonardo la ripresa si comincia a vedere. Va meglio rispetto ai mesi scorsi, ma non è ancora l’uscita dalla crisi tant’è che l’azienda prevede di raggiungere il punto di pareggio nel 2025”. Lo dice all’AGI Celestino Bruni, coordinatore del settore aeronautico per la Fim Cisl Taranto-Brindisi, dopo l’incontro svoltosi stamattina a Roma con Leonardo per fare il punto sulla divisione Aerostrutture. L’azienda era rappresentata dal capo della divisione, Giancarlo Schisano. “Gli stabilimenti di Foggia, Nola e Pomigliano d’Arco migliorano, mentre resta ancora difficile la situazione di Grottaglie nel Tarantino” rileva Bruni. Per quest’ultimo stabilimento, che sinora ha unicamente lavorato sulla commessa del Boeing 787 con la produzione di due sezioni della fusoliera, la Fim Cisl dice che “sul 787 ci sarà una lieve risalita del passo produttivo. L’aspetto importante, invece, è dato dai nuovi progetti. Per il nuovo drone europeo, Euromale, tra febbraio-marzo si costruirà il primo box sperimentale, che è una parte del velivolo, mentre per il drone ad energia solare e per l’aereo a decollo verticale entro l’anno ci saranno i primi prototipi. Nel prossimo se ne produrranno poi altri cinque, necessari per la fase di certificazione”.

“Eccetto Grottaglie – spiega ad AGI Davide Sperti, segretario Uilm Taranto -, tutti gli altri siti di Aerostrutture si avviano ad  avere livelli di produzione pre Covid. Lo stabilimento del Tarantino, invece, avrà ancora nel prossimo anno una insaturazione di 104 giornate di lavoro per il settore della fabbricazione e di 72 giornate per quella dei montaggi”.
“Le soluzioni per ovviarvi sono allo studio – sostiene Sperti – e ad ottobre faremo un punto specifico con l’azienda. Quest’anno si è utilizzata la cassa integrazione, per il prossimo c’è la disponibilità di Leonardo a discutere anche di soluzioni alternative quali possono essere il fondo competenze, che è nuovamente accessibile, i prestiti temporanei di forza lavoro da un sito all’altro oppure il trasferimento di manodopera da un sito all’altro, l’uno e l’altro su base volontaria”.
Se ci sarà ancora cassa integrazione a Grottaglie nel 2023, questa, dicono le fonti sindacali, sarà comunque in misura minore rispetto al 2022 proprio per l’avvio dei nuovi programmi di lavoro. In quest’anno la cig a Grottaglie ha interessato la quasi totalità del personale, circa 1.300 unità, all’infuori di un centinaio che sono addetti all’ingegneria. La cassa, scattata il 17 gennaio, è andata avanti sino a metà settembre, quando il personale è poi tornato al lavoro.

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