“Speravamo tutti in una soluzione che risolvesse il problema dei crediti incagliati, invece non solo non si prospetta nessuna risposta al problema ma addirittura il Governo blocca, tranne in limitati casi, la possibilità di continuare ad applicare lo sconto in fattura o a cedere i crediti. Siamo arrabbiati e delusi, certi di rappresentare il sentimento di migliaia di imprenditori della provincia di Taranto”. Così commentano il decreto legge sul blocco della cessione dei crediti approvato dal Governo, Giovanni Palmisano, Francesco Basile, Raffaele Lucchese e Gaetano Polito, rappresentanti di Confartigianato Taranto di quel grande sistema economico costituente l’edilizia tarantina (impiantistica-costruzioni-serramentistica).
Un dramma per tutte quelle aziende della filiera delle costruzioni che, in buona fede e rispettando le leggi dello Stato, hanno fatto ricorso a questi strumenti per sostenere gli interventi a valere sui bonus edili, anticipandone i costi di tasca propria edaccumulandocrediti che ormai sono impossibili da vendere.
Sì, perché la bozza di questo Decreto legge lascia le imprese delle costruzioni appese al fragile filo della “benevolenza” del sistema bancario. Il Ministro dell’economia Giorgetti, commentando la decisione come inevitabile per il contenimento del debito pubblico, ha infatti pregato le banche di intervenire per coprire questo “bubbone”.
Anche il blocco della possibilità di acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici rappresenta un altro incomprensibile ostacolo. Apprezzabile l’intervento per limitare la responsabilità in solido dei cessionari anche se non risolutiva e fuori tempo massimo.
“Ora occorre un atto di responsabilità verso tutte le imprese ed i privati cittadini che nel rispetto della normativa e ottemperando a tutti i requisiti tecnici previsti, hanno eseguito, o stanno eseguendo, i lavori anticipando di tasca propria i costi degli stessi”, sottolineano i rappresentanti di categoria di Confartigianato . “I soggetti coinvolti sono talmente numerosi che una mancata soluzione a tale criticità comporterebbe conseguenze disastrose per l’economia e la tenuta sociale dei territori, con l’intera provincia di Taranto particolarmente esposta. Per questo come Confartigianato stiamo interessando della questione la Prefettura, la Regione e le amministrazioni comunali e quella provinciale.
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