Tredici consiglieri comunali si recheranno domani dal notaio per firmare le dimissioni. L’accelerazione arriva a pochi giorni dal limite del 22 novembre, entro il quale il sindaco Melucci deve confermare o ritirare le dimissioni: ma se dal notaio ci saranno 17 firme, il Comune cadrà a prescindere.
I firmatari lanciano un appello agli altri quattro consiglieri che, nel segreto dell’urna, hanno “impallinato” Melucci alle elezioni per il presidente della Provincia.
Questo il testo completo:
Al di là di ciò che, a questo punto, ritenga opportuno fare Melucci, ovvero ritirare le dimissioni dalla carica di sindaco o meno, i consiglieri firmatari della presente nota sono convinti che non sussistano più i presupposti minimi per continuare una esperienza amministrativa iniziata male e proseguita sempre peggio. Pertanto seppur invitiamo il sindaco a non tornare sui propri passi, per tutelare gli interessi della città, occorre perseguire ogni iniziativa che consenta di interrompere questa breve e improduttiva pagina della nostra storia cittadina. Gli scriventi dunque dimostrando di non essere attaccati alla cosiddetta “poltrona”, seppur suffragati legittimamente dai cittadini elettori, e di non tutelare interessi propri sottoscriveranno le proprie dimissioni dalla carica di consigliere finalizzate allo scioglimento del consiglio comunale. L’appuntamento è presso lo studio notarile Tacente dove chi lo riterrà giusto potrà firmare dalla giornata di domani fino, ed improrogabilmente, alle ore 18:00 di giovedì 15. Le dimissioni diventeranno efficaci ed irrevocabili se entro il suddetto termine di chiusura della raccolta firme avranno rassegnato le dimissioni, con autentica notarile su atti separati, la metà più uno dei consiglieri comunali in carica. Ci aspettiamo dunque che tutti i diciassette consiglieri comunali di Taranto che il 31 ottobre scorso hanno sbarrato la strada a Melucci nella corsa per la provincia compiano un atto consequenziale e coerente dimettendosi insieme a noi per mandare a casa l’amministrazione comunale. Qualora non dovessimo raggiungere tale risultato riteniamo che anche Melucci debba comunque a sua volta raccogliere diciassette firme documentandole per poter ritirare le proprie dimissioni e nel caso in cui ciò avvenga la città deve sapere sin da adesso che l’amministrazione comunale si reggerebbe su due franchi tiratori che continuano a nascondersi nel segreto dell’urna. Noi, e quanti firmeranno le dimissioni, potremmo di certo continuare a camminare in città a testa alta… altri potranno permetterselo?
Giampaolo Vietri, Floriana De Gennaro, Stefania Baldassari, Marco Nilo, Tony Cannone , Massimo Battista, Vincenzo Fornaro, Cataldo Fuggetti, Francesco Nevoli, Festinante Cosimo, Federica Simili, Pulpo Mario, Massimiliano Stellato
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