COMUNE DI TARANTO: SI ALLARGA IL FRONTE DEL NO AL PROGETTO ENEL DISTRIBUZIONE

L'intervento di Piero Bitetti e Vittorio Mele: raccogliendo l'appello dei sindacati, i consiglieri comunali denunciano i rischi dell'operazione che accorperebbe Taranto e Brindisi

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Gli accorpamenti previsti in Puglia da E-distribuzione, gruppo Enel, rischiano da un lato di incidere negativamente sulla qualità del servizio reso ai cittadini utenti e, dall’altro, di alimentare comunque preoccupazione nei dipendenti della società elettrica, passati negli ultimi anni da 120mila a 30mila unità.

Nel tarantino, in particolare, al già realizzato accorpamento di Martina Franca e Castellaneta dovrebbe aggiungersi Manduria, creando così un’area di intervento nella quale abitano circa 200mila abitanti e con comuni che, in alcuni casi, distano uno dall’altro quasi cento chilometri. I possibili disagi sono dunque facilmente immaginabili, soprattutto in situazioni di emergenza e di pronto intervento.

Del resto, procedendo di fatto all’accorpamento di Taranto e Brindisi si rischia di indebolire se non proprio eliminare quei presidi territoriali che da sempre sono stati punti di riferimento per la numerosissima utenza della società elettrica.

Proprio per segnalare i rischi connessi a questo percorso di razionalizzazione di E-distribuzione, i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil chiedono l’intervento della Regione Puglia. A questo appello delle organizzazioni sindacali, a cui manifestiamo sostegno, si unisce il nostro; per quanto di nostra competenza cercheremo, insieme al sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, di offrire il nostro contributo affinché si adottino le migliori soluzioni possibili nell’interesse della popolazione, dei lavoratori e della comunità ionica.

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