I commissari dell’Ilva in As sono arrivati questa mattina nello stabilimento ArcelorMittal di Taranto, con tecnici e legali, per l’ispezione straordinaria programmata dopo che Fim, Fiom e Uilm avevano segnalato al prefetto lo “stato di abbandono della fabbrica”. A quanto si apprende i commissari sono entrati nella fabbrica. L’ispezione si sarebbe dovuta tenere l’1 giugno ma i commissari avevano trovato gli uffici chiusi a causa – secondo ArcelorMittal – del ponte del 2 giugno. Da stamattina nello stabilimento di Taranto è in corso anche il Consiglio di fabbrica. Per l’ispezione sarebbero state poste alcune limitazioni e modalità organizzative che l’azienda lega alle misure di contenimento del contagio per l’emergenza Coronavirus.
Intanto nello stabilimento siderurgico ArcelorMittal di Taranto, il consiglio di fabbrica straordinario convocato da Fim, Fiom e Uilm fa il punto della situazione alla luce di quanto emerge dal nuovo piano industriale presentato dalla multinazionale, che prevede a regime la produzione di 6 milioni di tonnellate d’acciaio l’anno, oltre 3mila esuberi e il mancato rientro dei 1.600 lavoratori rimasti in capo all’Ilva in As. I sindacati hanno già definito “inaccettabile” il piano della multinazionale dicendosi “pronti a tutto per impedire i licenziamenti”. Intanto, è stata già programmata una iniziativa di mobilitazione per domani, con lo sciopero di 24 ore – a partire dalle ore 7 – in tutti gli stabilimenti italiani del gruppo, in concomitanza con la riunione in videoconferenza tra i ministri Patuanelli, Gualtieri e Catalfo e le organizzazioni sindacali. Non è prevista la partecipazione dell’azienda. Quanto al piano industriale, Fim, Fiom e Uilm sottolineano che “prevale l’atteggiamento predatorio della multinazionale”. (ANSA).
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