La ministra per il Sud, Mara Carfagna, incontrerà domani alle 17 i rappresentanti dei sindacati confederali di Taranto Cgil, Cisl e Uil. La video call è in previsione della ripresa del tavolo del contratto istituzionale di sviluppo per l’area di Taranto che il premier Mario Draghi ha affidato al coordinamento della ministra.
Il tavolo del Cis Taranto era già stato convocato per l’8 luglio alle 10 in prefettura ma questa convocazione è stata ora annullata. Probabilmente, ma non c’è ancora conferma, il tavolo istituzionale sarà riconvocato il 12 luglio. Non sono note le motivazioni del rinvio ma non è da escludere che sia dipeso dalla concomitanza della convocazione per ex Ilva al Mise da parte del ministro Giancarlo Giorgetti, presente anche il ministro Andrea Orlando. A questo vertice per ex Ilva, oltre all’azienda, ai sindacati, Invitalia e Ilva in amministrazione straordinaria, è stata invitata anche la Regione Puglia assieme alle Regioni Liguria e Piemonte, sedi di impianti siderurgici ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia. E la Regione Puglia fa parte anche del tavolo Cis Taranto. Ma potrebbe aver influito sullo slittamento anche la protesta annunciata dai sindacati, poi rientrata.
Appreso dell’iniziale convocazione per l’8 luglio, i sindacati hanno scritto alla ministro per il Sud protestando per il fatto di non essere stati convocati alla riunione e annunciando per quel giorno un sit in di protesta sotto la Prefettura. In seguito a questa iniziativa, il prefetto di Taranto, Demetrio Martino, ha contattato i responsabili sindacali e ha annunciato loro l’intenzione della ministra di vedere i sindacati in video call domani pomeriggio.
Il contratto istituzionale di sviluppo per Taranto nasce da una legge del 2015, è stato avviato dal Governo Renzi, confermato da quello Gentiloni, nonché dagli esecutivi Conte I e Conte II per finire col Governo Draghi. Responsabili di Governo del Cis sono stati, nel tempo, l’ex sottosegretario alla presidenza e ministro per il Sud, Claudio De Vincenti, l’ex ministro allo Sviluppo economico, Luigi Di Maio, l’ex sottosegretario alla presidenza Mario Turco e ora la ministra Carfagna.
Il contratto di sviluppo ha l’obiettivo di favorire il rilancio dell’area di Taranto attraverso progetti e investimenti in settori diversi dall’acciaio e cioè le infrastrutture portuali, le bonifiche ambientali, le nuove aziende, la promozione del turismo, il recupero della città vecchia, la formazione universitaria. Il budget di partenza del Cis Taranto è stato superiore ad un miliardo di euro tra vecchi fondi non spesi e riprogrammati e nuovi stanziamenti. Nel bilancio fatto da Turco nei mesi scorsi si segnalano circa 400 milioni di opere avviate. (AGI)
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