Non basta più promuovere la cultura della legalità, o combattere un abuso, una ingiustizia, occorre arrivare dai ragazzi parlando di loro, dei loro diritti, individuali e collettivi, quelli alla formazione, a un lavoro degno, quelli che dovrebbero svilupparsi nel rapporto con le loro città, i loro territori. Riconsegnare nelle mani di questi ragazzi la famosa cassetta degli attrezzi che gli aiuti a interpretare il futuro provando a ricostruire in ognuno di loro la fiducia verso la struttura di Stato e di comunità che in parte la nostra generazione ha compromesso. E’ la sfida più grande che abbiamo il dovere di ingaggiare. Il segretario generale della CGIL di Taranto, Paolo Peluso, lancia la vertenza che il sindacato tarantino assume come priorità per i prossimi anni. Continueremo ad occuparci delle acuzie, delle criticità, ma abbiamo l’obbligo di costruire una alternativa – spiega Peluso – per questo torneremo tra i banchi di scuola e per le strade, così come abbiamo fatto con il tour dedicato alla riqualificazione urbana, perché da quelle voci abbiamo il dovere di ricominciare, rilanciando una azione territoriale senza steccati. Parliamo di lavori possibili da tempo – spiega Paolo Peluso, segretario generale della CGIL di Taranto – e lo facciamo esplorando tutte le opportunità offerte dalla fase critica che si è aperta ormai da un ventennio sulla provincia di Taranto. Per questo sono due gli appuntamenti che dedichiamo interamente ai cosiddetti “millenials” e che aprono ufficialmente la nostra vertenza giovani a livello territoriale.
Il primo appuntamento si terrà venerdì 16 marzo a partire dalle 9.30 nell’Auditorium Tarentum, in via Regina Elena 122 a Taranto. Insieme agli studenti dell’Istituti Liside, Aristosseno e Pacinotti si parlerà di lavoro, diritti e legalità, insieme ad esponenti del mondo delle istituzioni, delle associazioni e del sindacato.Proveremo in quella occasione a spronare i ragazzi a un confronto franco e diretto con noi – dice Peluso – ma racconteremo anche le contraddizioni di un mondo del lavoro che proprio sui meno garantiti pesa con tutta la deregulation sui diritti di questi anni.
Il secondo appuntamento si svolgerà il 23 marzo a partire dalle 10.00 nell’Auditorium di Via Chionna a Martina Franca. In quella occasione si parlerà di migrazione intellettuale giovanile.
Il sistema formativo italiano e territoriale investe su migliaia di ragazzi pugliesi e tarantini e poi però perde per intero quell’investimento lasciando che quegli stessi ragazzi vadano a lavorare e vivere altrove – commenta Peluso.Che impresa per i giovani restare in Puglia, questo è il titolo dell’iniziativa che vedrà la partecipazione di alcune classi degli istituti superiori di Martina Franca, del segretario regionale della CGIL, Pino Gesmundo e di Giuseppe Massafra, figlio di questa terra e componente della segreteria nazionale della CGIL.Nel corso dei due appuntamenti il NIDIL-CGIL inoltre somministrerà ai giovani studenti di Taranto e Martina Franca un breve questionario. Le risultanze delle informazioni assunte serviranno per costruire una mappa dei bisogni ma anche delle prospettive di futuro disegnate da questa generazione. Il lavoro è propedeutico alla costituzione della Consulta Giovanile della provincia di Taranto.
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