La terza sezione del tribunale amministrativo regionale per la Puglia sezione di Lecce ha respinto il ricorso della centro dialisi Ss Medici con il quale si chiedeva di annullare il provvedimento di revoca dell’accertamento istituzionale del centro dialisi Ss Medici ubicato in via Piave a Torricella (Ta) , e gestito dalla società centro dialisi Ss Medici Srl NephroCare. Sulla vicenda interviene il consigliere comunale di Pulsano, Angelo Di Lena.
“Secondo i magistrati , la società ricorrente non ha dimostrato l’intervenuta tempestiva riattivazione, anche solo limitatamente ai tre giorni settimanali di di apertura autorizzati cal centro dialisi, come dimostrato da un sopralluogo compiuti dai carabinieri del Nas di Taranto .
I militari in particolare hanno rilevato che non vi era alcuna attività sanitaria e risultava assente qualsiasi operatore sanitario , essendo presenti esclusivamente un’operatrice impegnata in attività di pulizia degli ambienti e una funzionaria amministrativa .
Per il Tar , insomma , la chiusura del centro dialisi di Torricella ed il contestuale trasferimento di personale e attrezzature presso il centro dialisi di Taranto (con il conseguente spostamento del luogo di cura dei pazienti che ricevevano trattamenti di dialisi ) ricade nelle fattispecie riscontrate come “disfunzioni assistenziali nell’esecuzione delle prestazioni sanitarie” .
Ora l’Asl dovrebbe provvedere a riattivare un centro dialisi a Torricella , venendo incontro alle richieste degli utenti rappresentati dagli amici dell’Aned Puglia (associazione nazione emodializzati), Antonio Giacovelli, Segretario regionale della Puglia e Francois Lemma Vice segretario , che tanto hanno fatto per la salvaguardia dei diritti dei dialitici .
Infine invierò una nota per il sollecito della riapertura del centro dialisi di Torricella al direttore generale della Asl di Taranto Dott.Gregorio Colacicco, ,al dottor Luigi Morrone -direttore di Nefrologia e al direttore d’area sanità della Regione Puglia Dr. Vito Carbone , i quali ci hanno sempre garantito che la vicenda di Torricella è sempre stata all’ordine del giorno”.
La struttura, peraltro, può essere da subito riattivata anche perch+ si è in presenza di richieste avanzate da strutture peraltro ampiamente specializzate nel settore. Insomma, se la vicenda non dovesse sbloccarsi si rischia di passare dalla giustizia amministrativa a quella penale. Certamente l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, sul caso non dovrebbe mancare di imprimere un’accelerata nell’interesse esclusivo dei pazienti e dei loro familiari.
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