BRAY LASCIA (MOTIVI DI SALUTE): ALLA CULTURA IN POLE C’E’ CARMELO GRASSI

Alla Regione Puglia giunta da risistemare. Pagliaro: "Con Massimo proficuo lavoro"

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Dopo le dimissioni dell’assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco (al suo posto potrebbe arrivare l’oncologo Francesco Schittulli), arrivano quelle dell’assessore alla Cultura e al Turismo, il salentino Massimo Bray.

Lo stesso Bray, che è anche direttore editoriale dell’Enciclopedia Treccani. In una lettera pubblicata sulla sua pagina Fb, Bray ha spiegato la scelta di lasciare la delega attribuendola a “difficoltà personali”. Il presidente della Regione, Michele Emiliano, in riferimento alla decisione di Bray, arrivata “dopo un percorso di condivisione”, ha ringraziato l’ex assessore per il lavoro svolto: la delega resterà nelle mani del governatore, che potrebbe assegnarla a Carmelo Grassi, brindisino, già presidente del Consorzio del Teatro Pubblico pugliese, in procinto di entrare in consiglio regionale nelle fila del Pd (è tra i ripescati).

La lettera di Bray su Fb

Qui di seguito la lettera pubblicata questa mattina sulla sua pagina Facebook da Massimo Bray

“Vorrei esprimere pubblicamente il senso di gratitudine nei confronti di Massimo Bray – dichiara Emiliano – Lo ringrazio per aver sempre svolto la sua attività di assessore senza mai risparmiare energie e dedizione. Lo ringrazio perché, nel lasciare la delega, sta trasmettendo a tutti noi il desiderio di continuare ad esserci vicino. E noi abbiamo bisogno di continuare a confrontarci con lui, per il bene della Puglia. Le sue qualità professionali e umane ci hanno consentito di raggiungere obiettivi importanti, nonostante i tempi difficili della pandemia. I sentimenti che lui esprime nella sua lettera sono gli stessi che provo io in questo momento”.

“Dopo aver ripetutamente pensato alla situazione in cui mi trovo, alle difficoltà personali che affronto da alcuni mesi, alle indicazioni ricevute dai medici , credo corretto far emergere quel senso di profondo rispetto verso le Istituzioni e la consapevolezza di quante energie ci vogliano per portare avanti un incarico così delicato come quello che mi è stato affidato con generosità dal Presidente Emiliano. Sono così pervenuto al convincimento di non essere, in questa fase della vita, nelle condizioni di adempiere alle funzioni che mi sono state assegnate di responsabile della Cultura e del Turismo della Regione Puglia.

Tra le molte iniziative che il gruppo di lavoro che ho avuto l’onore di coordinare ha portato avanti, sono contento che in questi mesi si siano definiti alcuni progetti di lunga durata a cui tenevo molto: la Biennale del Mediterraneo, la legge sulla tutela del patrimonio culturale immateriale, la delibera che consentirà di realizzare alcuni progetti archeologici di straordinario valore. Ho vissuto, soffrendo in prima persona, i terribili impatti della pandemia da Covid 19 sulla vita delle persone. Ho visto e ascoltato le enormi difficoltà vissute dal mondo della Cultura e del Turismo. Ho apprezzato gli sforzi di tutti per cercare di superare una crisi durissima e poter ripartire. Con il sostegno delle istituzioni pubbliche e di coloro che lavorano nelle strutture degli assessorati, si sono raggiunti molti risultati positivi. Il numero impressionante di manifestazioni culturali messe in piedi nella lunga estate pugliese e la qualità di ognuna di esse, sono il segno della vitalità, della creatività, della passione di chi lavora in questo straordinario mondo. Credo anche che sia stata una bella scelta quella di legare lo sforzo di ripartenza della nostra regione ad una campagna pubblicitaria il cui slogan “Puglia una storia d’amore” voleva indicare la cura, l’attenzione, gli sforzi di tutela del nostro patrimonio, delle nostre tradizioni. Anche la nuova campagna dedicata al turismo, la cui definizione si è conclusa in questi giorni, sottolineerà come cultura e turismo possano rappresentare uno straordinario modello di sviluppo sostenibile.

So bene che molte sono le sfide su cui occorrerà misurarsi, prima fra tutte proprio l’attenzione al tema della tutela dei valori e delle identità culturali. Il mondo da cui veniamo ha rischiato di omologare e cancellare il significato delle tradizioni e delle storie legate alle nostre comunità, ai territori, in favore di un modello culturale “unico”, legato ad uno sviluppo economico che tende ad affermare concezioni semplificate, ad omologare e cancellare le differenze, le storie, la memoria. Abbiamo invece bisogno di lavorare su un modello che affermi “l’eccezione culturale”, che tuteli le tradizioni e ripensi il valore delle identità collettive come insieme di contenuti culturali.

Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e Presidente Mrs
Paolo Pagliaro

“Con le dimissioni di Massimo Bray da assessore alla Cultura e al Turismo, la nostra regione perde un riferimento competente e autorevole per la promozione del suo straordinario patrimonio di bellezza, declinato nelle peculiarità delle sue diverse identità territoriali. Proprio identità e territori sono stati i due binari dell’azione di Massimo Bray che hanno coinciso in maniera perfetta con la mia visione di cultura e turismo. Con sensibilità e competenza fuori dal comune, ha voluto e saputo allargare la visione e gli orizzonti di sviluppo di due settori strategici per l’economia della nostra terra.

In questo primo anno di legislatura, soprattutto in Commissione Cultura, Massimo Bray è stato il nostro interlocutore privilegiato, sempre disponibile e attento nell’ascolto, propositivo e capace di trasformare le idee in azione, muovendosi nei sentieri della burocrazia che ben conosce e governa, anche grazie alle sue esperienze amministrative pregresse di altissimo profilo.

Con Massimo Bray ho condiviso fin dal principio l’idea che la Regione, a prescindere dalle specifiche competenze di ogni ente e istituzione, debba farsi cabina di regia di percorsi culturali e turistici di recupero e valorizzazione del nostro patrimonio spesso dimenticato e in abbandono, dal molo di Adriano a Lecce alla cittadella di Oria, dalle mura di Acaya alle torri medievali garganiche, dalla mozione per l’iscrizione del superbo barocco leccese nel patrimonio mondiale UNESCO alla proposta di valorizzare al meglio la statuetta di Zeus saettante trasferendola dal MarTa al museo archeologico di Ugento, dove fu rinvenuta sessant’anni fa. E poi l’obiettivo più alto: la mia proposta di legge per l’istituzione della Fondazione Tito Schipa, per rendere omaggio alla memoria dell’immenso tenore che ha portato il bel canto nel mondo e ha lasciato un’eredità spirituale e materiale di cui Lecce può andar fiera e che ha il dovere di eternare. Un progetto a cui se ne affiancano altri, come la creazione di percorsi di promozione del turismo esperienziale e di trasformazione.

Il confronto con Massimo Bray è sempre stato costruttivo e proficuo. Per questo voglio dirgli grazie, per il garbo e l’educazione con cui si è sempre approcciato e per la collaborazione preziosa che ha sempre offerto. Rispetto la sua decisione, di certo ponderata, e spero di poter tornare ad incrociare le nostre strade che portano ad un traguardo comune: dare valore al giacimento culturale, storico e immateriale che merita di essere messo a frutto per la crescita di una regione meravigliosa dalle potenzialità ancora non espresse a pieno”.

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