La città di Taranto è stata scelta come sede per la prossima Biennale della Prossimità che si terrà nella primavera del 2019. A darne notizia ieri a palazzo di Città gli assessori comunali al welfare Simona Scarpati ed allo sviluppo economico Valentina Tilgher. Presenti all’iniziativa anche i componenti del comitato organizzatore della Biennale Daniele Ferrocino, Georges Tabacchi e Gianfranco Marocchi ed il presidente del CSV di Taranto, Francesco Riondino.
La Biennale della Prossimità è un percorso partecipativo che mira a far emergere e mettere a confronto chi nel nostro Paese realizza interventi di prossimità che tendono al coinvolgimento di persone, enti del terzo settore ed istituzioni che cooperano per una finalità comune.
Dopo le edizioni di Genova e Bologna, la Biennale farà dunque tappa nel mezzogiorno.
Il momento di snodo sarà rappresentato da un evento di carattere nazionale, di più giorni, che rappresenterà un prodotto collettivo di un lavoro di costruzione condivisa.
Prima tappa operativa sarà rappresentata nella prima decade di giugno da un incontro collettivo con gli stakeholders territoriali del terzo settore ed istituzionali.
“È una grandissima opportunità che il Comitato organizzatore della Biennale offre alla città di Taranto ed alla sua comunità – osserva l’assessore al welfare Scarpati – È l’occasione per implementare nell’ambito del terzo settore e le istituzioni la rete di interscambio e collaborazione, ponendo le basi per l’attivazione di legami con l’auspicio che rimangano stabili nel tempo. Nel percorso partecipativo sarà allargata massimamente la platea dei partecipanti tra terzo settore, istituzioni e
cittadini, per il raggiungimento di un bellissimo progetto corale”.
“Accogliere a Taranto la Biennale della Prossimità – secondo l’assessore Tilgher – rappresenta una eccezionale opportunità di conoscere e governale i cambiamenti sociali in atto, trasformandoli in opportunità di sviluppo a più livelli. Le esperienze di superamento del modello familiare esclusivamente mononucleare rappresentano risposte concrete ed efficaci a carenze, implicitamente o esplicitamente percepite, che tale modello oggi evidenzia. Impostare progetti corali per la risoluzione di problemi condivisi si rivela oggi una scelta sempre più spesso vincente. La biennale ci consente di prendere coscienza e conoscere, elementi alla base di una crescita governata e non subita. Taranto ha l’opportunità di diventare esempio e best practice di un modello sociale ed economico efficace ed innovativo”.
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