«Sono trascorsi ben diciotto giorni da quando abbiamo chiesto al Sindaco di Taranto un incontro ufficiale per discutere degli aspetti operativi che il Comune sta mettendo in atto in tema di prevenzione Covid-19». È quanto sottolineano con rammarico i consiglieri comunali Stefania Baldassari e Marco Nilo, ancora in attesa di essere convocati dal primo cittadino Rinaldo Melucci per confrontarsi sull’emergenza coronavirus.
«Quasi ovunque – proseguono – in Italia le maggioranze si sono confrontate con le opposizioni per creare un clima di collaborazione in questo delicato momento storico in cui non vi possono essere contrapposizioni. Il nostro Sindaco, come sempre, ha deciso di essere in controtendenza. Noi però non ci arrendiamo e ricordiamo che, sin dall’inizio della crisi sanitaria, grazie alla stampa locale e ai social network, siamo riusciti a lanciare le nostre idee volte alla prevenzione in tema Covid-19 (sanificazione, stop al pagamento delle strisce blu, richiesta di controlli davanti ai supermercati). Taranto, su nostra sollecitazione, è stata il primo capoluogo di provincia in Puglia ad avviare la sanificazione delle strade».
Baldassari e Nilo osservano: «Ad oggi questo primato sulla carta non ci basta: dalle segnalazioni che riceviamo e che abbiamo anche riportato ad alcuni membri della Giunta comunale, troppo pochi sono i circuiti di sanificazione delle strade avviati da Kyma-Amiu. Dobbiamo fare di più: bisogna sanificare le strade a tappeto sull’intero territorio cittadino».
Infine i due consiglieri comunali offrono una amara riflessione: «Ripetiamo ancora una volta che tutto questo lo avremmo voluto dire de visu al Sindaco di Taranto, evitando qualsiasi nota ufficiale, ma ad oggi riusciamo a comunicare con l’Amministrazione comunale solo tramite stampa e social. Restiamo a disposizione della nostra comunità e pronti al confronto con Rinaldo Melucci perché come dice Papa Francesco: “Su questa barca ci siamo tutti, tutti. Non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme”. Ed è proprio il nostro intento».
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