Martina Franca resta ancora per la nostra provincia il centro per eccellenza per le manifatture tessili, tanto che importanti brand nazionali si rivolgono alle aziende di sartoria e distribuzione della cittadina murgese per il confezionamento e la successiva immissione sul mercato dei loro abiti. L’alta qualità degli abiti prodotti e l’elevato numero di esercizi di vendita di abbigliamento sono, pertanto, un’attrazione per criminali che intendono alimentare il mercato nero di capi d’alta sartoria.
A contrasto del fenomeno, gli uomini del Commissariato dei P.S. di Martina Franca hanno tratto in arresto tre cittadini sloveni, risultati essere dei veri e propri esperti del malaffare nel settore dell’abbigliamento.
L’operazione nasce dalla segnalazione di un commerciante d’abbigliamento, insospettito da tre uomini a bordo di un’auto che si aggiravano nelle vicinanze del suo showroom. I tre erano stati riconosciuti dall’esercente quali autori di un furto di capi d’alta sartoria avvenuto già lo scorso anno presso il proprio negozio.
I poliziotti, tempestivamente, hanno intercettato e fermato i tre individui a bordo di un’auto con targa slovena.
Sin da subito i documenti forniti al momento del controllo hanno suscitato sospetti circa la loro genuinità e, pertanto, i tre, dichiaratisi di nazionalità Slovena, ma poi rivelatisi di provenienza Serba, sono stati accompagnati negli Uffici del Commissariato per un’accurata identificazione.
L’attività di controllo ha confermato i sospetti degli agenti: tutti e tre erano già stati più volte identificati dalle Forze di Polizia, sia in Italia che nel resto d’Europa, peraltro con almeno altri 10 “alias”, utilizzati per nascondere le loro effettive identità e con numerosi precedenti a loro carico per i reati contro il patrimonio.
Una rapida attività d’indagine ha permesso agli operatori del Commissariato di accertare che i fermati erano alloggiati da circa una decina di giorni in un noto albergo di Massafra. Scattava così anche l’ispezione delle loro stanze d’albergo dove sono stati rinvenuti oltre a numerosi documenti risultati falsi, numerosissimi capi di abbigliamento muniti ancora di etichetta.
Nel corso dell’attività di polizia, gli agenti hanno finanche recuperato alcuni appunti relativi alla posizione e alle caratteristiche strutturali dei negozi d’abbigliamento a cui far visita prossimamente.
Le testimonianze dei commerciati vittime dei furti, ha supportato contestualmente le indagini, permettendo di pervenire anche al loro “modus operandi”: mentre uno dei tre restava in attesa nell’auto con il motore accesso, gli altri due ben vestiti, presentandosi come professionisti stranieri, entravano nelle boutique da uomo, portando al seguito un trolley ed approfittando di un qualche attimo di distrazione dei commessi, riuscivano a nascondere gli abiti nel bagaglio a mano, per poi allontanarsi dal negozio senza acquistare nulla.
Alcuni dei capi d’abbigliamento ritrovati nelle loro stanze d’albergo, per un valore di 1500 euro, erano stati rubati proprio mercoledì scorso in una delle più prestigiose attività sartoriali di Martina Franca, così come è pure stato possibile risalire al fatto che sempre i tre cittadini slavi, sono stati riconosciuti quali autori del furto avvenuto lo scorso anno in un altro showroom della Zona Industriale dal quale portarono via merce per il valore di circa 3500 euro.
I passaporti, le carte d’identità e le patenti risultate tutte false, sono state sottoposte a sequestro così come l’auto in possesso dei tre stranieri, presa a noleggio in Slovenia ed utilizzata per i loro illeciti traffici.
Al termine delle formalità di rito, i tre cittadini della Serbia sono arrestati per ricettazione, false attestazioni personali a Pubblico Ufficiale e possesso di documenti falsi.
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