ARCELORMITTAL, PRESENTATO CENTRO RICERCA E SVILUPPO (2 VIDEO)

A fine dicembre completato l'edificio, nel 2020 l'inaugurazione

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2000 m² di acciaio, innovazione, sostenibilità e ambiente: queste le caratteristiche del nuovo Centro di Ricerca e Sviluppo ArcelorMittal di Taranto, presentato oggi nello stabilimento jonico da Nicolas Bontems, Direttore Ricerca & Sviluppo ArcelorMittal Italia. Dopo il saluto di benvenuto del nuovo Direttore Operativo ArcelorMittal Italia, Wim Van Gerven, Gregory Ludkovsky, Direttore Ricerca & Sviluppo Gruppo ArcelorMittal e Alan Knight, Direttore Responsabilità Aziendale Gruppo ArcelorMittal hanno illustrato l‘importanza che i temi della sostenibilità, della ricerca e dell’innovazione hanno per il Gruppo a livello globale e quali sono gli obiettivi e le sfide del prossimo futuro.

“Oggi presentiamo con orgoglio il lavoro di 11 mesi, saranno 15 alla fine: il prossimo dicembre sarà infatti operativo il nuovo Centro di Ricerca di Taranto – ha detto il direttore, Nicolas Bontems – parliamo di un investimento di 10 milioni di euro che nasce con l’obiettivo di sviluppare nuove soluzioni tecnologiche di processo e di prodotto, con particolare attenzione alla sostenibilità per migliorare l’impatto ambientale nella produzione di acciaio. Per il Centro – che lavorerà in collaborazione con gli altri centri di ricerca che il Gruppo ArcelorMittal ha in tutto il mondo – abbiamo già assunto 12 ricercatori, saranno 20 a fine dicembre. Abbiamo anche definito collaborazioni con Università, scuole, aziende locali e altri centri tecnologici. Il Centro avrà strumentazioni e macchinari tecnologicamente di assoluta avanguardia, per un valore complessivo di 6 milioni di euro, e beneficerà del trasferimento di tecnologia e know-how del Gruppo”.

 

Un bagaglio di competenze e risorse che sono state illustrate da Gregory Ludkovsky, Direttore Ricerca & Sviluppo Gruppo ArcelorMittal. “Siamo una società leader nella siderurgia e nel minerario e abbiamo asset di R&S di assoluto peso: 1.500 ricercatori, una spesa per il 2018 di 290 milioni di dollari, 11 sedi dove si trovano i centri di ricerca ArcelorMittal. Un lavoro globale che ha portato nel 2018 a 150 nuove soluzioni di processo; 26 nuovi prodotti; 70 nuove invenzioni brevettate e oltre 100 programmi di ricerca e sviluppo attualmente in corso. “La preoccupazione per l’impatto ambientale è profondamente radicata nel nostro quotidiano e nelle nostre strategie – ha spiegato Ludkovsky – e l’Area R&S è in prima linea in queste attività per rendere “visibile” l’impatto ambientale dei nostri sforzi e per vincere le sfide che abbiamo davanti”.

 

“Un mondo sostenibile ha bisogno di acciaio. L’acciaio è il materiale ideale per un’economia a ridotte emissioni di carbonio, perché è flessibile, durevole, riciclabile, riutilizzabile”, ha concluso Alan Knight, Direttore Responsabilità Aziendale Gruppo ArcelorMittal, che si è soffermato sul Climate Action Report, il primo indipendente nel settore siderurgico. “ArcelorMittal – ha spiegato Knight – si è posta l’obiettivo di ridurre significativamente le emissioni di CO2 a livello globale e di arrivare a zero emissioni di carbonio entro il 2050. Per raggiungere questo obiettivo, ci siamo dati una tabella di marcia strategica: siamo attivamente impegnati per sperimentare diverse tecnologie che ci consentano di produrre acciaio a basse emissioni di carbonio. Al centro di questo progetto però ci deve essere una politica di sostegno che garantisca parità di condizioni a livello globale, finanziamenti adeguati e l’accesso a una quantità sufficiente di energia pulita a prezzi competitivi. Siamo un’azienda siderurgica leader a livello mondiale e abbiamo un ruolo di primo piano nello sviluppo di tecnologie innovative per arrivare a un’economia a basse emissioni di carbonio”.

Abbiamo videointervistato il direttore del centro, Bontems.

Abbiamo ascoltato Lea Romaniello e Rosella Attrotto, componenti tarantine del Centro Ricerca e Sviluppo.

 

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