ARCELORMITTAL: 8 INDAGATI PER LA MORTE DEL GRUISTA COSIMO MASSARO

Rispondono l'azienda per illecito amministrativo e 7 dirigenti e capi reparto

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Il pm Raffaele Graziano della Procura di Taranto ha chiuso l’inchiesta sull’incidente del 10 luglio dello scorso anno costato la vita al 38enne gruista Cosimo Massaro, dipendente dello stabilimento ArcelorMittal. Sono 8 gli indagati: l’azienda per l’illecito amministrativo della legge 231 del 2001 che disciplina la responsabilità delle imprese, e 7 tra dirigenti e responsabili di reparto.

Massaro stava operando a bordo della macchina scaricatrice Dm5 quando una tempesta di vento lo fece finire in mare con la gru, rendendo vana la sua corsa in sala argani.

L’inchiesta per cooperazione in omicidio colposo e rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro coinvolgeva inizialmente dieci indagati, ma per due è stata chiesta l’archiviazione. L’avviso di conclusione delle indagini è stato firmato nei confronti dell’allora gestore dello stabilimento di Taranto per ArcelorMittal Italia, Stefan Michel Van Campe, del capo divisione sbarco materie prime Vincenzo Di Gioia, del capo area sbarco materie prime Carmelo Lucca, del capo reparto di esercizio Giuseppe Dinoi, del capo reparto manutenzione meccanica Mauro Guitto, del capo reparto di manutenzione elettrica Andrea Dinoi, e del capoturno di esercizio al quarto sporgente, Teodoro Zezza, in servizio nel turno precedente a quello nel quale si verificò l’incidente.

Gli indagati avrebbero consentito l’utilizzo di apparecchiature di sollevamento – le gru di banchina – non idonee all’uso da parte dei prestatori di lavoro, omettendo di attivare le cosiddette tenaglie antiuragano destinate a prevenire infortuni sul lavoro. Altre due gru, la DM6 e la DM8, furono coinvolte nell’incidente, ma i due operai che erano nella cabina di manovra si salvarono lanciandosi sulla banchina.

(lagazzettadelmezzogiorno.it)

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