(AGI) Taranto, 25 mar – “Sarei il presidente più felice del mondo se potessi chiudere la fabbrica ed avessi tutti gli investimenti alternativi necessari”. Lo ha detto oggi, nel Consiglio comunale di Taranto dedicato alla situazione ambientale della città, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a proposito dell’ex Ilva, oggi Arcelor Mittal. Emiliano è stato più volte contestato e interrotto dal pubblico presente in sala che ha rivendicato la chiusura dell’acciaieria. “La chiusura della fabbrica non è ritrattabile, almeno da questo Governo, io devo quindi insistere nel rivendicare un cambiamento netto. Io non ho il potere di chiudere l’Ilva, la potevano chiudere quelli che avete votato” ha detto Emiliano verso i contestatori alzando il tono della voce. “Nessuno ha mai pensato – ha aggiunto Emiliano – che l’Ilva sia stata una fortuna per Taranto, quella fabbrica non ha portato nulla di buono. Hanno solo spostato nel Sud – ha aggiunto il governatore – lavorazioni che non si potevano fare altrove. Nel territorio tarantino, quindi, ci sono stati più danni che vantaggi”.
Per Emiliano, “se quella fabbrica ha difetti produttivi, ci sono dei rialzi dei dati. Ma provate ad immaginare cosa sarebbe accaduto in qualsiasi parte del mondo per un processo per avvelenamento di sostanze alimentari come quello in corso a Taranto?”.
“La mia – ha sostenuto Emiliano – non è un opposizione politica, mi sono basato sui dati del processo in Corte d’Assise per dire che la fabbrica non poteva funzionare così come era e noi abbiamo sempre considerato insufficiente quello che era previsto per l’adeguamento tecnologico”.
Per Emiliano, sull’ex Ilva “anche questo Governo ha la medesima posizione del precedente. Capisco la delusione di chi, come me, si è bevuta la favola di chi ha raccontato che avremmo investito qui 20 miliardi e avremmo reindustrializzato. Mi ricordo – ha aggiunto Emiliano riferendosi a Rosa D’Amato dell’M5S – che una deputata europea di Taranto mi disse che la decarbonizzazione era inutile perchè la fabbrica sarebbe stata chiusa. Che atteggiamento avere quindi con questo Governo? Insistere sulla chiusura della fabbrica? Ma quelli non la chiuderanno mai. Chi ha preso in mano la fabbrica, deve ristrutturare due altiforni e se uno dei due, il più grande d’Europa,lo rifà a carbone, i dati epidemiologici risaliranno. Non c’è tecnologia che tenga”.
“Ho proposto ad Arcelor Mittal la possibilità di avere il gas ad un prezzo competitivo – ha sostenuto Emiliano riferendosi al gasdotto Tap che approda in Puglia – ma i manager mi hanno detto che senza immunità penale non ce la sentiamo, perchè non c’è nessuno che venga qui e non venga indagato”.
“Quest’acciaieria – ha concluso Emiliano – è talmente vecchia e fuori uso che bisogna trovare un’altra soluzione”. (AGI)