VIOLENZE SU DISABILE: INDAGATI 8 AUTISTI KYMA

LA PROCURA AVEVA RICHIESTO I DOMICILIARI

Avrebbero approfittato ripetutamente di una ragazza disabile di 20 anni, abusando di lei sui bus dell’Amat durante i propri turni di lavoro.

E’ la sconcertante vicenda che riguarda otto autisti dell’azienda di trasporto pubblico di Taranto, che risultano indagati per violenza sessuale aggravata per aver agito su persona sottoposta a limitazioni della libertà personale (gli autisti chiudevano le porte del bus impedendo alla ragazza di uscire) e aver commesso il fatto quali incaricati di pubblico servizio.

Secondo quanto riporta la Gazzetta del mezzogiorno, alcuni si sarebbero limitati a palpeggiamenti, altri avrebbero compiuto rapporti sessuali completi nell’arco di due anni, nel periodo tra ottobre 2018 ad aprile 2020.

La ragazza è affetta da un disagio psichico lieve ma comunque visibile.

La Procura aveva chiesto la misura degli arresti domiciliari per gli otto autisti coinvolti: il gip Francesco Maccagnano ha invece stabilito il divieto d’avvicinamento alla ragazza e al suo fidanzato.

E’ stato proprio quest’ultimo a interrompere la spirale di presunte violenze, convincendo la fidanzata a raccontare tutto ai Carabinieri.

Nelle oltre 100 pagine dell’ordinanza vengono descritte condotte violenze e minacciose degli autisti, che si sarebbero appartati in luoghi isolati come il cavalcavia vicino al porto mercantile.

Numerose anche le intercettazioni che avrebbero suffragato l’ipotesi investigativa: all’interno dell’azienda, sostiene la Procura, molti anche fra i non indagati avrebbero saputo quanto stava accadendo. I racconti della ragazza avrebbero ottenuto “solidi riscontri”.

Nel pomeriggio è arrivato il commento ufficiale di Kyma. “L’azienda ha appreso dalla stampa circa le gravissime condotte che vedrebbero coinvolti alcuni autisti.
Amat Spa prenderà tutti i provvedimenti necessari alla propria tutela, continuando ad assicurare il regolare prosieguo delle proprie attività.
I fatti rappresentati lasciano sgomenti, aggravati dal fatto che sarebbero stati posti in essere durante il servizio pubblico, che, invece, è esercitato quotidianamente dai tanti dipendenti che assicurano il massimo impegno con serietà e senso del dovere”.

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