“Al peggio non c’è mai fine. Avevamo pensato di aver visto di tutto nella vita ma dover vedere che nel grande pannello pubblicitario allestito nello stand della Puglia al Vinitaly, l’importante manifestazione legata al mondo del vino che ogni anno si tiene a Verona, il porto di Taranto venga scambiato per il porto di Gallipoli, mai e poi mai ci avremmo pensato”.
Così Gianni Liviano, consigliere regionale, nell’osservare le due fotografie che ritraggono il porto di Gallipoli ma con la dicitura porto di Taranto.
“Vedere il porto di Taranto scambiato per quello di Gallipoli è una cosa che non si può proprio sopportare tanto più che il danno di immagine non viene causato solo alla città di Taranto ma, anche, a quella di Gallipoli. Per questo motivo – prosegue Liviano – chiedo le immediate dimissioni o il licenziamento di chi, occupandosi della campagna pubblicitaria, è incorso in questo spiacevole errore. Taranto, per le note vicende ambientali che la stanno stritolando, fa fatica già da sè nel rilanciare la sua immagine di città museo a cielo aperto, ricca di numerose attrattive, penso al MarTa, al castello Aragonese, al circuito degli ipogei, al MuDi, al borgo umbertino che tante sorprese architettoniche sa disvelare ai visitatori, ai Riti della Settimana santa, che non ha proprio bisogno di essere scambiata per altre realtà pugliesi. Spero che all’errore venga posto subito rimedio cambiando il soggetto della fotografia e, questa volta, assicurandosi che si tratti davvero di Taranto”.
Dopo alcune ulteriori indagini Liviano ha aggiunto:
“Abbiamo verificato che l’allestimento degli spazi espositivi a Vinitaly per Regione Puglia/Unioncamere è stata assegnata con determina dirigenziale n. 25 (di marzo 2019) di Unioncamere per un importo di circa 173.000 euro. Sarebbe, quindi, l’azienda aggiudicataria del servizio, che avrebbe dovuto vigilare, e con molta probabilità non l’ha fatto, la responsabile di questo marchiano errore che ha fatto sì che a Vinitaly, nello stand della Regione Puglia, apparisse un cartellone pubblicitario che sopra la dicitura porto di Taranto riproducesse, invece, il porto di Gallipoli. Resta il fatto che è stato perpetrato un danno alle due città e alla stessa Regione Puglia che, comunque, avrebbe dovuto esercitare il suo controllo con molta attenzione su quanto riguarda gli aspetti della comunicazione pubblicitaria tanto più se si vogliono realmente far conoscere le bellezze e le peculiarità del suo territorio. Controllo che andrebbe esercitato con ancora più intensità quando si tratta della città di Taranto già fortemente penalizzata da una grave situazione ambientale che, certamente, non costituisce un lusinghiero biglietto da visita. Quanto accaduto è stata una mancanza di rispetto notevole. Siamo di fronte ad un errore che, a nostro avviso, si sarebbe potuto tranquillamente evitare se un controllo più attento fosse stato fatto in fase di visione del progetto in questione e del relativo elaborato grafico”.