VILLA CASTELLI, UCCIDE L’EX COMPAGNA E SI SUICIDA

L'EPISODIO STAMATTINA ATTORNO ALLE 7
di MICHELE IURLARO

Come ogni mattina, stava andando a lavorare, come dipendente di una azienda tessile di via Galilei. A pochi metri dall’ingresso, però, è stata freddata da due colpi di fucile esplosi dal suo ex compagno che, dopo la terribile tragedia, ha raggiunto il garage della sua abitazione, in via Volta, per togliersi la vita.

Non c’è stato nulla da fare per la 47enne di Villa Castelli Giuseppina Fumarola, mamma di due ragazzi, lavoratrice, donna. L’ennesima vittima di una violenza indicibile, probabilmente maturata nel tempo all’interno di una relazione, lunga un anno, recentemente interrotta.

Villa Castelli, il luogo in cui si è verificato il delitto

Omicidio suicidio, chi era il killer

Lui, il killer, il 52enne del posto Vito Sussa, non l’aveva accettato. Intorno alle 7 di mattina, conoscendo bene le abitudini della sua ex, Sussa ha imbracciato il suo fucile da caccia e, poco prima che la donna raggiungesse il posto di lavoro, ha esploso due colpi che hanno centrato in pieno la poveretta, tra il braccio e il cuore, morta sul colpo. Sussa è poi fuggito a piedi. Ha percorso pochi metri, fino al garage della sua abitazione, dove si è impiccato.

Sul posto, oltre agli operatori del 118 che hanno soccorso le colleghe di Giuseppina, anche i carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana e  della locale stazione. Sono stati loro a trovare il corpo senza vita del killer. Lì, a terra, c’era anche l’arma, poi sequestrata. Il fucile, così come altre armi ritrovate in casa, è risultato essere regolarmente denunciato. Sussa era un cacciatore. Da circa un anno aveva intrapreso una relazione con la vittima. Un rapporto fatto, secondo alcuni conoscenti, di alti e bassi. Eppure, mai una denuncia. Quel rapporto burrascoso, ma silenzioso, consumato tra l’omertà delle mura domestica e poi interrotto in maniera tragica in strada. Giuseppina Fumarola, 47 anni, di Villa Castelli lascia due figli, un lavoro, le colleghe in lacrime per la paura, per quell’orrore, quel terribile femminicidio consumato su via Galilei in un’umida mattinata di inizio settembre.

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