“Arcelor Mittal si e’ dichiarata
disponibile ad accettare di scendere in minoranza ma non a
contribuire finanziariamente in ragione della propria quota,
scaricando l’intero onere finanziario sullo Stato ma nel
contempo reclamando il privilegio concesso negli originali patti
tra gli azionisti realizzati quando diedero vita alla societa’
Acciaierie d’Italia di condividere in ogni caso la governance,
cosi’ da condizionare ogni ulteriore decisione. Cosa che non e’
accettabile, ne’ percorribile sia nella sostanza che alla luce
dei vincoli europei sugli aiuti di Stato”. Lo ha sottolineato il
ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso,
nell’informativa sulla situazione dell’ex Ilva in Senato
riferendosi alle condizioni poste da Arcelor Mittal che chiede
che il controllo sulla governance resti condiviso al 50% con
Invitalia.
“Il socio privato dinanzi alla richiesta di impegno finanziario
pro quota – ha spiegato Urso – ha detto con estrema chiarezza
nell’incontro di lunedi’ scorso a Palazzo Chigi che non ha
intenzione di immettere alcuna risorsa persino per l’ipotesi in
cui la sua quota, all’esito dell’aumento di capitale sociale da
parte della sola Invitalia, dovesse scendere al 34%”.
Contrario ad una permanenza di Mittal anche il presidente della
Regione Puglia Michele Emiliano. Ecco le interviste realizzate da Francesco Manigrasso di Antenna Sud.