“I posti di lavoro vanno salvaguardati ma noi, come primo obiettivo, abbiamo quello della sostenibilità economica e ambientale del territorio”. Lo ha dichiarato su ArcelorMittal, ex Ilva, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Mario Turco, intervenendo a Taranto alla presentazione del piano strategico della città che verte su investimenti e progetti per 1,382 miliardi.
“Per le unità lavorative, laddove ci dovessero essere degli esuberi – ha detto Turco -, abbiamo la necessità, il dovere e l’obbligo di riqualificarle e reinserirle. L’accanimento terapeutico ad ogni costo penso che non dobbiamo continuare a perseverarlo”. “Ci sono dei continui contatti con la controparte industriale – ha proseguito Turco riferendosi al confronto in atto tra ArcelorMittal, Ilva in amministrazione straordinaria e il negoziatore incaricato dal Governo, il presidente Saipem Francesco Caio -. Soprattutto il ministero dello Sviluppo economico sta lavorando sul piano industriale. Io attendo soprattutto di esprimermi con riferimento agli aspetti economici, ovvero alla sistenibilità economica di qualsiasi piano industriale. Perché noi di piani industriali ne possiamo redigere tanti, il problema poi è capire gli investimenti, le coperture degli investimenti che si intendono fare, e soprattutto se gli investimenti hanno la recuperabilità economica. Perché senza quest’ultima, parliamo solo – ha affermato il sottosegretario Turco – di piano a breve durata”. Circa il “Cantiere Taranto”, ovvero l’insieme delle misure annunciate dal premier Giuseppe Conte per aiutare la città ad uscire dall’attuale crisi, Turco ha affermato: “Noi siamo impegnati sul “Cantiere Taranto”.
“Alcuni provvedimenti – ha aggiunto – li abbiamo anticipati nella legge di bilancio. Anzitutto la zona franca doganale. L’articolo 36 della legge di bilancio estende le agevolazioni doganali al porto di Taranto equiparandolo a quello di Genova, con una procedura semplificata. A partire dall’1 gennaio – ha rilevato Turco -, basterebbe semplicemente che l’Autorita portuale di Taranto concordasse con la direzione doganale l’area da sottoporre ad esenzione di dazi doganali. Inoltre, abbiamo stanziato circa 100 milioni per il 2020 per le aree di crisi industriale, tra cui quella di Taranto. Questi sono i primi interventi importanti oltre ad una serie di interventi indiretti che vede la nostra amministrazione e i nostri enti locali”. Questi ultimi, per Turco, “potrebbero intercettare finanziamenti nell’ambito della clausola del 34 per cento che abbiamo esteso non solo agli investimenti infrastrutturali come era prima, ma nella legge di bilancio andiamo ad utilizzare questa clausola del 34 per cento con una estensione. Gli enti territoriali della provincia di Taranto – ha spiegato il sottosegretario – potrebbero intercettare altre, importanti risorse”. La clausola del 34 per cento è quella che vincola il pubblico a spendere almeno il 34 per cento dei suoi piani nelle aree del Sud. E qui il sottosegretario Turco ha rammentato che la clausola in questione “negli ultimi anni non era mai stata rispettata, tranne l’anno scorso, perché si arrivava al 28 per cento e questo riguarda tutto il Sud”. Circa gli altri emendamenti alla legge di bilancio per il “Cantiere Taranto”, Turco ha annunciato che “ci sono una serie di fondi che sono stati previsti nell’ambito della economia verde in particolare”, nonchè “nell’ambito della riconversione e riqualificazione urbana e delle aree periferiche. È chiaro – ha concluso il sottosegretario alla presidenza – che questi fondi vanno poi utilizzati con i progetti che gli enti locali, tra cui quello di Taranto, devono presentare presso il Cipe per trovare la delibera relativa”. (AGI)