La Regione Puglia, attraverso la task force lavoro e occupazione, ha convocato per domani alle 10.30, in modalità video call, un incontro sulla crisi della Tessitura di Mottola (Taranto) del gruppo Albini. Quest’ultimo, per l’aggravarsi della crisi, ha infatti messo in liquidazione la Tessitura di Mottola dove lavorano circa 200 addetti. Lo stabilimento era sorto nei primi anni 2000 attraverso gli incentivi della legge 181 del 1989 sulla reindustrializzazione delle aree di crisi siderurgica. Al confronto di domani, invitati i rappresentanti del gruppo Albini, che ha sede ad Albino (Bergamo), e i sindacati confederali e di categoria tessile.
“La cessione dello stabilimento di Mottola rischia di lasciare per strada i lavoratori, e inoltre di dissipare le loro competenze che, oggi più che mai, sono un capitale straordinario. CNA-Federmoda considera grave la perdita dell’esperienza e del capitale di conoscenza maturata nei 17 anni di vita dello stabilimento di Mottola e propone di utilizzare l’occasione della cessione della Tessitura di Mottola come l’inizio di una riflessione per lo sviluppo di un comparto a maggior valore aggiunto, accorciando le filiere, creando connessioni tra le diverse vocazioni territoriali”. E’ quanto dichiara Daniele Del Genio, presidente di CNA-Federmoda Puglia e componente della presidenza nazionale, in merito allo stabilimento di Mottola del gruppo Albini. “Deve essere uno stimolo per una riflessione più generale sull’industria e sulle filiere locali” aggiunge Del Genio, per il quale “la vertenza di Mottola può essere occasione per ragionare in termini sistemici di sviluppo locale e di manifattura affrontando la vicenda da un prospettiva diversa, di proposizione, di rilancio ovvero allargando lo spazio di manovra”.La task force regionale ha inoltre convocato, sempre in modalità video call, altri due incontri per due altri ex stabilimenti tessili Miroglio nel Tarantino (il gruppo piemontese li ha dismessi da molti anni). Si tratta del sito di Castellaneta, per il quale il 23 marzo alle 15 si farà una verifica in ordine al nuovo progetto di riconversione Agromed nell’agroalimentare, e del sito di Ginosa dove sempre il 23 marzo ma alle 10.30 si farà un punto di situazione sul progetto di riconversione della società Ecologistic. Agli incontri convocati, oltre ai sindacati, i Comuni, le società interessate e Confindustria Taranto. Per il sito ex Miroglio di Castellaneta, il progetto Agromed ora dovrebbe avviarsi tenuto conto che nei giorni scorsi la Magistratura, preso atto dell’avvenuta bonifica, ha dissequestrato lo stabilimento, che era stato sottoposto ai sigilli per reati ambientali, e lo ha riconsegnato al Comune di Castellaneta che ne è il proprietario. Per l’investimento di Agromed sono a disposizione 11 milioni che il Cipe ha riprogrammato sul progetto a novembre 2019. (AGI)