Terremoto giudiziario sul fronte della Sanità in Basilicata. Sono oltre cento gli indagati nell’ambito dell’operazione della Direzione distrettuale antimafia di Potenza che ha portato a diverse misure cautelari.
Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, non ha subito la perquisizione dell’abitazione nell’ambito dell’inchiesta sulla sanità della Dda di Potenza, ma ha solo consegnato agli investigatori il telefono cellulare. Lo si è appreso da fonti della giunta. La perquisizione riguarda l’ufficio di Bardi, dove gli investigatori si trovano in questo momento: sono stati acquisiti i device in uso a Bardi, che non sarebbe interess
“Si va avanti in un momento di crisi senza precedenti”: lo ha detto all’ANSA il presidente della giunta regionale della Basilicata, Vito Bardi, indagato nell’ambito di un’inchiesta sulla sanità in Basilicata. “Sono come sempre disponibile a collaborare con gli inquirenti per chiarire ogni aspetto”, ha aggiunto Bardi.
Nell’inchiesta, oltre al governatore Bardi, sono indagati anche gli assessori Francesco Fanelli (ex all’agricoltura, ora alla sanità) e Donatella Merra (infrastrutture), entrambi della Lega. L’operazione ha portato in carcere il capogruppo di Forza Italia nel consiglio regionale lucano, Francesco Piro (candidato alle Politiche del 25 settembre scorso), mentre è agli arresti domiciliari il sindaco di Lagonegro (Potenza), Maria Di Lascio.
Le altre misure cautelari riguardano l’assessore lucano all’agricolatura, Francesco Cupparo (Forza Italia), a cui è stato notificato l’obbligo di dimora. Provvedimento analogo per l’ex assessore alla sanità, Rocco Leone (attuale consigliere regionale di Fratelli d’Italia). Il divieto di dimora nel capoluogo lucano e la misura interdittiva all’esercizio di funzioni pubbliche è stato notificato a Giuseppe Spera, direttore generale dell’azienda ospedaliera di Potenza.
Perquisizioni sono in corso alla Regione Basilicata e all’ospedale San Carlo di Potenza, il cui direttore generale Giuseppe Spera risulta essere coinvolto nell’inchiesta.