Una riunione interlocutoria. Ma la ricerca di uno stadio dove far giocare il Taranto FC nei due anni di chiusura dello Iacovone per i lavori dei Giochi del Mediterraneo appare sempre più difficile.
L’incontro convocato dal Comune a Palazzo di Città, assente il sindaco Melucci, ha visto la partecipazione del vice sindaco Azzaro, del vice presidente del Taranto Sapia, dei sindaci di Martina, Palmisano, Massafra, Quarto e Francavilla, De Nuzzo, e dei rappresentanti della struttura commissariale dei Giochi.
La riunione ha ristretto al minimo le possibilità: Martina e Francavilla non sono disponibili dovendo affrontare entrambe lavori di miglioramento dello stadio. Per il Comune lo spiraglio si chiama Massafra,
Si attende, peraltro, una riunione di aggiornamento con il sindaco Quarto. Ma per il Taranto è una soluzione irrealistica. Per i tempi e per la situazione logistica, come ha spiegato il vicepresidente Sapia nel corso della trasmissione Rossoblu del direttore Gianni Sebastio. Teramo, secondo il club, è l’unica soluzione per non fa morire la società.
Secco anche il presidente Giove, in collegamento telefonico: “Da diversi giorni sono al Nord per lavoro, ma sembra di essere su scherzi a parte. Nei giorni scorsi il sindaco Melucci ha lanciato una provocazione, a cui ho risposto senza scendere nei minimi dettagli. Come dichiarato dal presidente del CONI Malagò, il Comitato di cui fa parte l’amministrazione comunale avrebbe dovuto organizzare i Giochi del Mediterraneo”.
”La situazione ora è irreparabile e la responsabilità è del sindaco. Gli unici danneggiati, invece, sono i tifosi e la stessa società del Taranto calcio. Melucci non era presente alla riunione di oggi, forse impegnato nell’organizzazione del Sail GP. Tra due mesi e mezzo dovremo comunicare la nostra prossima casa e oggi abbiamo consegnato all’amministrazione i requisiti previsti dalla Lega Pro per l’omologazione di uno stadio. Il Comune ha avuto a disposizione 4 anni per trovare una soluzione, Melucci deve assumersi le responsabilità del disastro e fare silenzio”, ha concluso Giove.