Le associazioni dei consumatori Federconsumatori, Adoc e Adiconsum, insieme a Confesercenti e Automobil Club, hanno lanciato oggi a Taranto una petizione contro l’estensione in città dei parcheggi a pagamento e l’abolizione della fascia oraria pomeridiana di non pagamento nelle aree di sosta, entrambe introdotte dagli ultimi provvedimenti del Comune. “Vogliamo ottenere almeno 20mila firme – ha dichiarato oggi il vice presidente Aci Taranto, Giuseppe Lessa -. La petizione verrà fatta attraverso stampati in preparazione che saranno distribuiti a tutte le attività commerciali delle associazioni aderenti. La presenteremo al commissario prefettizio o al futuro sindaco di Taranto”.
“Intanto – ha aggiunto Lessa – chiediamo al commissario di sospendere questa delibera per dare poi alla nuova giunta la possibilità di rivedere tutto il discorso”. Il vice presidente ACI ha parlato di “incremento inutile di posti auto a pagamento”, di “operazione di cassa” e afferma che “come Aci proporremo tra un mese il progetto di un silos da 500 posti auto”. Oggi stesso ha replicato l’ex sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci (il Comune è commissariato da poco più di un mese per le dimissioni di 17 consiglieri su 32 e lo scioglimento anticipato dell’assemblea). Secondo Melucci, “la petizione ha il sapore amaro della propaganda e non avrebbe nulla di scandaloso se si chiedesse il miglioramento della delibera cosa già messa in atto dal commissario prefettizio invece della sua cancellazione”.“La sensazione, invece – ha sostenuto Melucci – è che l’intento sia usare le persone per abbattere un progetto comune che, anche se faticoso, serve a costruire un futuro più sano e sostenibile per la città”.
Secondo l’ex sindaco di Taranto, “il provvedimento, certamente perfettibile, fu preso perché legittimato dall’esperienza positiva delle maggiori amministrazioni comunali moderne come la nostra ambisce a diventare. Lo sanno bene quelli che ora caldeggiano la protesta ma che in aprile condivisero attivamente e approvarono la delibera così com’è oggi. Ieri approvavano e oggi accusano” conclude Melucci. (AGI)
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