TARANTO, IN CINQUE MESI MAXI-SEQUESTRO DI ARMI IN TRIBUNALE

L'Ordine degli Avvocati: corsi seri rischi, avevamo visto giusto a chiedere controlli

Il bilancio è allarmante, ma ha anche un risvolto positivo: funzionano i controlli grazie all’uso dei metaldector posizionati all’ingresso. In tribunale, a Taranto, in via Marche, dove in cinque  mesi di attività sono stati sequestrati una ottantina di coltelli, cesoie, forbici affilate, spranghe, cazzottiere e due pistole.

Il servizio, affidato alla Cosmopol, è stato attivato il 15 ottobre del 2017 e il bilancio di poco più di cinque mesi di attività è sorprendente. «Un uomo portava con sé una chiave inglese di ferro lunga circa 30 cm per i bulloni delle ruote dell’auto. Altri due avevano addosso una cazzottiera, cioè un tirapugni di acciaio», raccontano gli agenti privati che ogni giorno sorvegliano l’ingresso del palazzo di Giustizia.
Sorprende il numero di denunce penali e verbali di sequestro per i coltelli trovati. «Sono circa 80 quelli sequestrati e siamo rimasti sorpresi perché molti erano nelle borse di donne e di professionisti. Uno si è giustificati dicendo che va a funghi la domenica, un altro che ci apre le cozze ma resta il fatto che portavano con sé quei coltelli pericolosi nelle aule del tribunale». Un professionista è stato fermato e denunciato perché in borsa portava una pistola. «Aveva solo il permesso per uso sportivo e non il porto d’armi. Si è giustificato spiegando che dopo l’udienza avrebbe dovuto portarla in armeria per una riparazione».

«Il bilancio è spaventoso e conferma che era giunta l’ora di controllare in modo serio e regolare l’accesso al palazzo di Giustizia», afferma il presidente dell’Ordine degli avvocati Vincenzo Di Maggio. «Alla luce dei numeri di questo bilancio, mi domando solamente quale impressionante numero di armi sia stato introdotto negli anni all’interno del tribunale e quali rischi abbiamo corso tutti: avvocati, magistrati e personale. Da ottobre 2017 è stato introdotto un sistema di controlli all’ingresso per garantire la massima sicurezza a chi ogni giorno opera all’interno del tribunale. Un ingresso, con sistema di riconoscimento elettronico, è dedicato agli avvocati mentre l’utenza attraversa l’altro ingresso presidiato da personale di sicurezza che utilizza metaldetector e scanner».

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