Taranto, 21 agosto 2019 – In merito alle segnalazioni di odore di gas che hanno interessato alcuni quartieri della città di Taranto nella mattinata odierna Eni informa che “sono stati immediatamente attivati tutti i necessari controlli operativi, in aggiunta a quelli quotidianamente svolti, a presidio di tali fenomeni. Le verifiche effettuate hanno escluso problematiche odorigene in tutta l’area di pertinenza della Raffineria Eni, ivi compreso il pontile e il campo boe”.
Sul caso era intevenuta l’Unione Sindacale di Base (Usb) con una propria nota:
“Da quarantotto ore i quartieri Paolo VI e Tamburi sono assediati da una puzza di gas nauseabonda ed irrespirabile che sta creando problemi ai cittadini, diventa un problema anche condurre una vita normale: aprire le finestre, uscire per andare a fare la spesa. Le emissioni di gas provenienti dall’area industriale, anche questa mattina così come accaduto ieri, ci hanno fatto pervenire diverse segnalazioni di operai e cittadini che denunciano l’aria irrespirabile in particolare nei quartieri citati. “Chiediamo agli enti preposti – dichiara Francesco Rizzo – come Arpa Puglia, Pompieri, Carabinieri del Noe ed infine alla massima autorità cittadina responsabile della salute pubblica, il sindaco Rinaldo Melucci, di intervenire, individuare la fonte ed infine agire affinché i cittadini non siano più martoriati in questo modo. Oggi stesso stiamo formalizzando la nostra richiesta. Non dimentichiamo che anche per questi episodi il nostro Stato è stato condannato per violazione dei Diritti. Una mamma che non può uscire di casa con i propri figli, che non può aprire le finestre; sono tutti esempi che rappresentano la violazione dei diritti delle persone. Ogni soggetto istituzionale o politico, nelle sue responsabilità e nelle more delle proprie competenze, deve intervenire. Taranto non può rimanere sotto scacco di queste emissioni”.