Sassaiole e cariche della polizia si sono verificate al cantiere Tap a San Foca, marina di Melendugno dove si registrano nuove tensioni tra un gruppo di persone – una cinquantina – che si oppone alla realizzazione del gasdotto e le forze di polizia che presidiano la zona. A quanto si è appreso, quattro persone – due guardie giurate e due manifestanti ‘No tap’, un uomo e una donna – sono rimaste leggermente ferite.
Gli scontri sono cominciati poco dopo le 5.30 e continuano a tratti. Poco dopo le 5.30 un gruppo di attivisti del movimento che si oppone alla realizzazione in loco del terminale del gasdotto, per lo più con i volti coperti, ha dapprima sbarrato l’accesso ai cancelli 4 e 5 del cantiere con delle barriere composte da grate e pietre, poi ha acceso dei falò, e, subito dopo l’arrivo delle forze di polizia montanti, ha accerchiato i mezzi. Nell’azione di contenimento messa in atto dalle forze di polizia presenti, tre persone sono rimaste contuse.
Secondo quanto si è appreso, poco dopo le 5.30 un gruppo di attivisti del movimento che si oppone alla realizzazione in loco del terminale del gasdotto, per lo più con i volti coperti, ha dapprima sbarrato l’accesso ai cancelli 4 e 5 del cantiere con delle barriere composte da grate e pietre, poi ha acceso dei falò e, subito dopo l’arrivo delle forze di polizia montanti, ha accerchiato i mezzi, tra cui un pullman del battaglione San Marco dei carabinieri e veicoli dell’istituto di vigilanza privato Alma Roma, impedendo con la forza alle persone che erano a bordo di entrare nel cantiere. Nell’azione di contenimento messa in atto dalle forze di polizia presenti, quattro persone – due guardie giurate e due manifestanti – sono rimaste contuse. Il ferimento della donna, trasportata all’ospedale Vito Fazzi in codice verde da un’ambulanza, ha innescato la reazione dei manifestanti che hanno cominciato a lanciare numerose pietre all’indirizzo dell’area cantiere, delle torri faro e dei mezzi presenti, danneggiando alcune auto della polizia, Guardia di Finanza e dell’Alma Roma. I mezzi di Tap con a bordo gli operai che avrebbero dovuto raggiungere l’area cantiere dove proseguono i lavori a scopo preventivo sono tornati indietro. Sul posto ancora in queste ore si registrano nuovi disordini.
“TAP – riferisce una nota – si trova nuovamente a denunciare i ripetuti atti di violenza che da due giorni impediscono alle maestranze e ai mezzi di entrare al cantiere dove è in corso la realizzazione del pozzo di spinta per la costruzione del microtunnel per svolgere il loro lavoro.
Ai blocchi stradali, ai tentativi di sfondamento dei cancelli, alle minacce personali ai lavoratori, si sono aggiunti lanci di pietre, di fumogeni e di altri materiali contundenti contro le forze dell’ordine e le guardie di vigilanza privata. Risultano ferite, seppur in maniera lieve, una funzionaria di pubblica sicurezza e due guardie di vigilanza privata. Sono stati inoltre vandalizzati alcuni mezzi e autovetture.
Nell’esprimere la sua più sentita solidarietà ai feriti impegnati a tutelare l’incolumità dei lavoratori, TAP denuncia l’assenza delle condizioni di sicurezza e serenità necessarie per svolgere lavori regolarmente autorizzati, come diretta conseguenza del mancato rispetto della legge e della convivenza civile da parte di una frangia sempre più violenta e lontana da ogni manifestazione di pacifico dissenso.
TAP – conclude la nota – confida nel supporto delle autorità e delle istituzioni per garantire la ripresa dei lavori in adeguate condizioni di sicurezza”.