“Si è aperto uno spiraglio, adesso c’è un po’ di fiducia in più e vorremmo riaprire il 29 maggio in modo da sfruttare il ponte dell’1 e 2 giugno”. Vincenzo Leo, presidente Sib Taranto, il sindacato imprenditori balneari di Confcommercio, valuta come un primo passo la revisione delle distanze tra un ombrellone e l’altro. “Ci confortano sia le dichiarazioni del premier Giuseppe Conte, che ha detto che negli stabilimenti balneari – dichiara Leo ad AGI – si possa applicare misure diverse di distanziamento in base alla morfologia delle regioni e delle caratteristiche dei territori, sia il lavoro fatto dal governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, che è venuto incontro alle istanze della categoria”.
Dire estate in provincia di Taranto significa dire soprattutto mare con chilometri di costa sullo Jonio che abbracciano due litorali: quello orientale, con le marine di Leporano, Pulsano e Lizzano sino a Campomarino di Maruggio e San Pietro in Bevagna, e quello occidentale che ha il suo fulcro in Castellaneta Marina. “Con le linee guida Inail non ci stavamo, significava un ombrellone su 20 metri quadrati, invece, adesso, siamo più ragionevolmente su 10 metri quadrati ad ombrellone. Il che vuol dire che tra un ombrellone e un altro posizionati sulla stessa fila ci saranno 3 metri e 50 centimetri – puntualizza Leo – mentre tra le fila di ombrelloni la distanza sarà di 3 metri”. “Non ci stavamo col distanziamento a 5 metri – aggiunge Leo -, praticamente avremmo avuto 20 metri quadri ad ombrellone, il doppio di quelli che ora metteremo a disposizione. Sarebbe stata una falcidia, con gravi ripercussioni economiche per i gestori. Invece, con la revisione dei limiti, le cose si sono aggiustate. Ma la questione non riguarda solo noi Puglia. Il Veneto, per esempio, è per 4 metri su 4”. “Un distanziamento così come indicato dalle linee guida dell’Inail – spiega il presidente di Sib Confcommercio Taranto – non ci avrebbe permesso di lavorare anche perché qui parliamo di spiagge non grandissime. Non siamo in Emilia-Romagna dove devi percorrere un certo tratto di spiaggia prima di arrivare in acqua. Qui, in Puglia e nel Tarantino, a causa del fenomeno dell’erosione, molto presente, parliamo di spiagge ridotte: 15-20 metri, dai quali bisogna poi togliere i 5 metri da lasciare liberi sulla battigia per il passaggio”.
“E chi ha 20 metri a disposizione – afferma Leo -, vuol dire che potrà piazzare due fila di ombrelloni anziché quattro o cinque. Mediamente calcoliamo una riduzione del 30 per cento di ombrelloni”. Circa la riapertura al pubblico delle spiagge, Leo dichiara ad AGI “che abbiamo avuto come gestori la disponibilità ad organizzare la spiaggia, pulirla, fare i lavori e le manutenzioni. Ora attendiamo l’ordinanza balneare. L’anno scorso – aggiunge – partimmo l’1 giugno, che quest’anno cade di lunedì. Auspichiamo perciò che l’apertura possa avvenire venerdì 29 maggio in modo da prendere il fine settimana ed arrivare così sino al 2 giugno, che è festivo, e recuperare un po’ di lavoro. Le attese sono queste – sostiene Leo -, anche perché non è che le prenotazioni negli stabilimenti siano splendide”. “Se non si riapre il movimento tra regioni, se non si ha una visibilità maggiore delle prospettive dell’estate 2020, è difficile che le prenotazioni si mettano in moto – afferma il presidente del Sib Confcommercio Taranto -. Esempio: chi ha una casa al mare sul litorale tarantino e risiede in un’altra regione, come fa a prenotare spiaggia e ombrellone se non ha ancora la certezza di potersi spostare?”“Il nostro morale, a causa del Coronavirus e del fatto che non vedevamo luce sino a pochi giorni fa, era sotto i tacchi – dice ancora Leo -. Poi, notando che pian piano le cose stanno cambiando, ci siamo un po’ risollevati. Anche il presidente Emiliano ha fatto delle aperture e questo ci spinge ad andare avanti, ad avere fiducia”. “Stiamo lavorando per la ripresa – conclude Leo – partendo anzitutto dalla sanificazione. Poi attrezzeremo i percorsi e i passaggi di transito. L’affollamento al bar? Troveremo soluzioni organizzative diverse. Esempio, l’articolo 24 del Codice della navigazione ci permette di allestire in spiaggia dei chioschi bar – rimuovibili a fine stagione – per fare servizio e non creare code ed attese”. (AGI)