di Paolo ARRIVO
Fuori del coro si staglia una voce. Appena un lamento; magari monito, avvertimento, un ricordo struggente. Infine, forza dirompente. È il violino di Silvia Grasso. A lei l’onore onere di far parlare Gioconda De Vito (1907-1994), omaggiata nella serata di venerdì scorso dalla Fondazione Paolo Grassi, nella sua Martina Franca. Proprio lei, talento precoce nato a Grottaglie, così giovane e
In prosa il profilo di Gioconda De Vito veniva tratteggiato dalla penna della professoressa Pierangela Palma. Il lavoro della violinista musicologa di Martina Franca, che può vantare un curriculum formidabile, è stato presentato dall’autrice nello stesso evento voluto fortemente dal presidente della Fondazione Grassi – insieme a Franco Punzi e al maestro Aprea sedeva al tavolo Giannico Giuliani, a capo del Lions club Martina Franca. Libro edito da Zecchini (la presentazione è di Salvatore Accardo) per la collana Personaggi della musica, dal titolo emblematico: “Gioconda De Vito. La dea del violino”. Si tratta di una biografia critica che contiene documenti rari e cerca di sondare i pensieri di una personalità complessa. Controversa: donna coraggiosa e determinata, capace di affrontare in libertà il ventennio fascista e le due guerre mondiali, “musicista che nei confronti del testo scritto, ha sempre mostrato fedeltà”, spiega la stessa Pierangela Palma. Che, per l’occasione, ha ricevuto la prima borsa di studio intitolata a Giuseppina Camassa, istituita dai Lions. Un momento di grande intensità dedicato alla moglie compianta del professor Punzi, scomparsa poco tempo fa.
Tra futuro, presente e passato, è il Trio Gioconda De Vito a meritare i riflettori della stima trasversale. Nato nel 2016, è colonna portante della Fondazione Paolo Grassi di Martina Franca, per la quale organizza concerti in tutta Italia. Tra le iniziative poste in essere, si ricorda l’omaggio a Shostakovich firmato da Sandro Cappelletto, presentato al 43esimo Festival della Valle d’Itria; tra i riconoscimenti conseguiti, il primo posto al “G. Tricarico” del bando Pugliaexport 2017 e altri in concorsi nazionali e internazionali. Quest’anno è sbarcato alla Biennale internazionale d’Arte di Venezia raccogliendo applausi a Palazzo Cavanis, dove ha portato “L’ombra della Luce” di Marco Sinopoli. Così giovane e attivo, il Trio è impegnato nella promozione della musica da camera attraverso un laboratorio innovativo, sperimentale. Si è già esibito nelle più prestigiose sale da concerto come il “Reial cercle artistic” di Barcellona. Per il suo impegno costante e la missione nobile di cui si fa portatrice con entusiasmo, dalla Regione Puglia viene annoverato tra le eccellenze della cultura e delle arti.