SEQUESTRATI OLTRE TRE QUINTALI DI COZZE, DENUNCIATE TRE PERSONE

Contrasto al commercio illegale di mitili: due operazioni della Polizia di Stato

L’attento e continuo monitoraggio del territorio, volto al contrasto del diffuso fenomeno della produzione e della vendita illegale di prodotti alimentari, ha permesso al personale del Commissariato Borgo, ancora una volta, di dare un duro colpo all’illecito commercio.

I poliziotti, nel corso di mirati appostamenti davanti ad una  pescheria sospettata di approvvigionarsi da fornitori privi di qualsiasi autorizzazione sanitaria e commerciale, alla prime ore del mattino si sono accorti dell’arrivo di un furgone che, dopo essersi fermato davanti all’esercizio commerciale, ha consegnato due cassette nere con all’interno un sostanzioso numero di vaschette di plastica contenenti  mitili in parte già sgusciati e pronti per essere messi in vendita.

Al fine di raccogliere elementi che confermassero l’avvenuto acquisto, gli agenti hanno preso atto del pagamento, da parte del titolare della pescheria, del correspettivo per le due casse ricevute.

I 74 contenitori di plastica, contenenti un totale di circa 50 kg di cozze prive della prevista etichettatura e della documentazione che ne certifichi la provenienza, sono stati sequestrati.

Trasmessi gli atti all’Autorità Giudiziaria competente, entrambi i protagonisti della compravendita sono stati denunciati in stato di libertà per presunto commercio di sostanze alimentari nocive in concorso.

Il titolare della pescheria è stato sanzionato per l’omessa etichettatura del prodotto alimentare esposto sui banchi di vendita.

Tutti gli alimenti, su autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria competente, sono stati sequestrati per la successiva distruzione.

Lo stesso personale del Commissariato Borgo ha sorpreso in città vecchia un 32enne tarantino che aveva appena scaricato tre grosse vasche di plastica con all’interno una consistente quantità di cozze sfuse – circa 200 chilogrammi – in cattivo stato di conservazione e prive della prevista etichettatura che ne attestasse la provenienza.

Il mitili probabilmente erano destinati ad un laboratorio abusivo, per la successiva lavorazione e immissione sul mercato.

Dopo aver trasmesso gli atti all’Autorità Giudiziaria competente, il 32enne è stato denunciato in stato di libertà per presunto commercio di sostanze alimentari nocive.

Le cozze sequestrate sono state distrutte con l’ausilio di un compattatore di Kyma Ambiente.

Primopiano