In esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Nocera Inferiore, la Sezione Operativa Dia di Salerno ha sottoposto a sequestro beni immobili intestati a all’ex direttore sportivo del Taranto, Gino Montella, e alla consorte, Aida Modica, che secondo la ricostruzione degli inquirenti sarebbero stati coinvolti in un’attività usuraria.
Secondo le indagini i due indagati, a fronte di un prestito complessivo di 160mila euro, si sarebbero fatti trasferire da un imprenditore edile immobili siti a Cava de’ Tirreni del valore di 333mila euro, con una transazione economica sproporzionata in relazione alle concrete modalità del fatto e con un tasso d’interesse usurario.
Gli investigatori ritengono acclarati i rapporti degli indagati con pregiudicati anche appartenenti al clan Zullo, operante a Cava de’ Tirreni.
Montella, intervistato da “La Città di Salerno” in edicola oggi, ha respinto con decisione tutte le accuse: “«Usura io? Davvero non ne so nulla, sono esterrefatto e allibito di questa vicenda. E mi dichiaro assolutamente estraneo, come mia moglie. Mai saputo niente di questa storia. Mi sembra, davvero, una cosa inverosimile. Nutro, e non è per dire, fiducia nella giustizia. I fatti, veri, saranno accertati. Immobili e soldi? Aspetto la notifica degli atti, per capire. Ma non saprei cosa dire, nulla so e nemmeno mi sento coinvolto in questo affare. Non ho mai conosciuto nessuno del clan Zullo».