“SEI DI TARANTO? OGGI NON TI LAUREI”: POI L’UNIVERSITA’ FA MARCIA INDIETRO

Il Panico Coronavirus produce le prime conseguenze. Ma non bisogna cedere alla psicosi

Il panico coronavirus si estende a macchia d’olio. Nonostante gli inviti a mantenere la calma e a non cavalcare la psicosi.
Il primo caso di positività a Taranto, che ha riguardato un 33enne di Torricella tornato in Puglia da Codogno (e quindi dal centro della “zona rossa”) ha già suscitato nell’arco di poche ore conseguenze probabilmente eccessive e non supportate da evidenza medica.
Eclatante è l’episodio di una studentessa tarantina pronta a laurearsi in Lettere nella giornata di oggi. La segreteria dell’Ateneo, in un primo momento, l’ha bloccata con una semplice e concitata telefonata, dopo l’ufficializzazione del caso di coronavirus a Taranto.
Giusto riepilogare gli eventi. La studentessa avrebbe dovuto laurearsi nella giornata di ieri: ma essendo in fase di guarigione da una banale sindrome da raffreddamento, aveva concordato con l’Università lo spostamento ad oggi.
In poche ore tutto è cambiato: è bastata la notizia di un contagiato tarantino per alimentare il panico. Secondo quanto riferito dai familiari della ragazza “gli addetti dell’ateneo ci hanno riferito che a causa dell’episodio di coronavirus a Taranto sarebbe stato meglio evitare ogni possibilità di contagio. La comunicazione, peraltro, è arrivata in via puramente orale e non in forma ufficiale”. Ovvia la sorpresa e la rabbia di studentessa e familiari: soprattutto se si considerano alcuni elementi; la laureanda non ha avuto alcun contatto con la zona rossa o con il contagiato; la sindrome da raffreddamento di cui è stata oggetto è nettamente precedente all’arrivo in Puglia del “contagiato numero 1”.
Un eccesso di zelo, dunque. Ma anche un messaggio che va in controtendenza con quanto sta avvenendo persino in Lombardia, focolaio principale del virus, dove fioccano gli appelli ad allentare la morsa della paura e a restituire normalità alla nostra vita di tutti i giorni.
AGGIORNAMENTO

La laureanda e i suoi genitori non si sono arresi. Nella tarda mattinata si sono rivolti al Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Taranto che si è accollato il compito di interloquire con la segreteria universitaria, sottolineando le perfette condizioni della ragazza e rilasciando apposita certificazione. L’Università di Bari, a seguito del colloquio, ha ripristinato la seduta di laurea.

“Lo Jonio” rinnova, comunque, l’appello lanciato dal nostro direttore Pierangelo Putzolu nel numero in uscita oggi del nostro settimanale: sì alla prudenza, no alla psicosi.

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