SCUOLA SANA E WEB: IL DOCENTE TORNI AD ESSERE MAESTRO

Dopo le ultime aggressioni denunciate grazie ai social nei luoghi della conoscenza e della formazione, impazza il dibattito sul bullismo. Una piaga da estirpare con l'educazione

Studenti che “bullizzano” i professori; cellulari accesi (durante le lezioni) che riprendono e divulgano in rete scene sconsiderate, dando visibilità massima ai responsabili e alle vittime. Quanto accaduto a Lucca in un istituto scolastico è solo l’ultimo ennesimo episodio di scuola cattiva in Italia – almeno 26 le aggressioni subite da maestri e professori dall’inizio dell’anno, in tutta Italia. Il bullismo è un rischio dal quale non è di certo esente la provincia ionica.

Abbiamo chiesto un parere alla professoressa Enrica Salomone. “Io credo che tutto questo sia conseguenza delle scelte politiche fatte – spiega al nostro giornale l’insegnante di sostegno alla scuola media Colombo di Taranto – i ragazzi sanno perfettamente che i docenti non hanno più potere; che i presidi spesso danno più importanza al numero di iscritti nella loro scuola che non al processo educativo e formativo, diventando anche loro vittime dei voleri delle famiglie che non sono più in grado di educare i propri figli”.

Chi è stato docente e preside, del glorioso liceo Archita di Taranto, Tommaso Anzoino, spiega che anni fa certe scene non si sarebbero verificate: “I contesti erano diversi”. Erano più “sani”. Dell’intero fenomeno analizzato, discusso in queste ore negli più svariati ambienti, dell’imbarbarimento sociale e culturale a cui inermi assistiamo, di chi è la colpa? “Non so se ci sono colpevoli: ci sono dei responsabili: uno potrebbe essere addirittura lo stesso strumento che stiamo utilizzando”, rileva l’esperto del mondo classico, e del culturale odierno ionico, del quale resta massimo interprete. Un professore che dai suoi studenti era amato e rispettato.

Il web è un’arma a doppio taglio capace di amplificare vizi e virtù della società contemporanea. I social media in particolare sono quello strumento controverso irrinunciabile che utilizzano i potenti del mondo, da papa Bergoglio a Donald Trump, e gli imbecilli congiuntamente. Per tornare a quei livelli sani, a quella condizione intermedia ideale privilegiata, quando il docente preparato (non più temuto, non ancora sbeffeggiato) dava credibilità all’intero sistema scolastico, l’unica strada percorribile è quella del dialogo. Della concertazione tra quanti hanno il loro carico di responsabilità. Pesante come un macigno.

La professoressa Salomone approva: “Per me le agenzie educative (famiglia e scuola) dovrebbero lavorare insieme per concorrere alla formazione e alla educazione dei ragazzi”. Si dovrebbe promuovere la cultura del rispetto; riscoprire l’amore per la conoscenza, e per chi prova a diffonderla. Più che un nemico da intimorire, o un amico con cui andare a cena, nel “prof” si dovrebbe vedere un modello, un maestro e professionista: un uomo sapiente, una donna intelligente. Una persona saggia dalla quale apprendere.

(Paolo Arrivo)

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