Ancora proteste del sindacato di Polizia Sap.
Di seguito la nota integrale.
Dopo le numerose proteste che come Sindacato Autonomo di Polizia abbiamo messo in atto anche in questa provincia per denunciare le condizioni di sofferenza in cui versa il sistema sicurezza, mi vengono in mente le figure istituzionali che rimangono impassibili e silenti davanti agli avvenimenti che stanno turbando la convivenza civile e la sicurezza in Italia. Assistiamo ogni giorno al fallimento di una politica migratoria che mette a rischio la sicurezza pubblica nelle nostre città. Un sistema di accoglienza che disperde immigrati nelle piazze italiane senza dare un senso al futuro di queste persone. Spaccio di droga, rave party illegali, microcriminalità, sporcizia e degrado pubblico sono oramai componenti di arredo del nostro Paese. Gli organici delle forze dell’ordine negli anni sono stati decimati tra pensionamenti e mancate assunzioni. Il controllo del territorio che rappresentava il punto di forza del sistema sicurezza è al collasso. Il presidio del territorio non esiste più. Vengono scaricate sugli operatori di polizia responsabilità di chi, pur gestendo la sicurezza in Italia, non ha saputo anticiparne gli eventi o, peggio, si è dimostrato incapace. Le questure sono oberate di servizi e sotto organici, le specialità decimate. Nelle località di vacanza è raro incrociare una pattuglia della polizia stradale. Ma tutto tace! Chi si trova ai massimi vertici delle istituzioni non commenta, non appare, si dilegua. Assistiamo, appunto, al “silenzio dei colpevoli”. Intanto i nostri colleghi vengono penalizzati nell’andare in ferie, impiegati in turni assurdi per gestire gli sbarchi degli immigrati, vengono disperse le loro professionalità, impegnati con continuità nella vigilanza agli hotspot, ai Centri di Prima Accoglienza degli immigrati ed ai Centri di Permanenza per il Rimpatrio. Il meccanismo di gestione della sicurezza è saltato: si improvvisa, si raschia il barile, si trattano i colleghi come numeri da spostare da una parte all’altra, come dei “tappa buchi”, e si fiacca il morale degli operatori di polizia. E ancora tutto tace, nel “silenzio dei colpevoli”.
Il Segretario Provinciale Pasquale Magazzino