La “Fiaccolata per i nostri angeli” non è stata una manifestazione come le altre. Ha rappresentato un nuovo punto di partenza. Ha mostrato alla città che lo spirito di unione può ancora esistere. Anche se, purtroppo, l’elemento unificante è stato rappresentato dal dolore. Una gelida serata quella del 25 febbraio, che resta fissa negli occhi e nei cuori. In tanti, in migliaia, i cittadini radunati davanti l’Arsenale per prender parte alla manifestazione voluta dall’associazione Genitori Tarantini e ideata dai fratelli Attolino.
Tutti uniti. Nel silenzio rischiarato dalla luce delle torce. Con un pensiero speciale per Giorgio Di Ponzio, morto a 15 anni per un sarcoma, l’ultimo di una lunga lista di piccoli volati in cielo prematuramente. «Mi sono sentita meno sola» ha confidato Antonella Massaro, mamma di Miriam, scomparsa 11 anni fa.
A lasciare senza parole c’erano soprattutto i volti, distrutti dal dolore, dei genitori di Giorgio, Roberta, Ambra, Lorenzo (Lollo), Miriam, Syria, Alessandro, Giuseppe, Rebecca, Fabiola, David. Dodici piccoli angeli volati in cielo senza aver avuto la possibilità di realizzare i loro sogni, distrutti dal tumore o da altre patologie connesse all’inquinamento.
Impossibile restare impassibili dinanzi agli occhi pieni di lacrime e agli abbracci liberatori, profondi, sinceri, sentiti. Scene struggenti, in cui il pianto scendeva a dirotto.E poi la breve cerimonia dinanzi al Monumento al Marinaio dove, affissi alle ringhiere del Lungomare, erano appesi i cartelloni con i volti di alcuni dei piccoli che oggi ci guardano da lassù, con il messaggio “Io non dovevo essere qui”. Impossibile dimenticare. (Cat. Le. – L. Sp. – foto di Caterina Lenti)