Lo scorso 11 settembre, due uomini, pistola in pugno e travisati con caschi da motociclisti, rapinarono il dipendente di un’azienda di slot machine, che aveva appena prelevato l’incasso, di circa 20mila euro, da un bar in pieno centro cittadino.
Le indagini degli uomini della Squadra Mobile sono partite immediatamente dopo la denuncia della vittima e, con la meticolosa analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti in zona, la ricostruzione del complesso “puzzle” ha portato all’identificazione di un pregiudicato di origini napoletane di 41 anni e del suo complice anch’egli pluripregiudicato partenopeo di 43 anni entrambi residenti capoluogo jonico.
Il 41enne per una frazione di secondo, nei momenti precedenti alla rapina in attesa della vittima, si era abbassato la mascherina di protezione sotto il mento, mettendosi a favore della telecamera.
Conoscendo bene il passato malavitoso dei due malviventi, uno dei quali immortalato in quel “frame”, ed avendo contezza delle loro frequentazioni, gli investigatori si sono attivati per ricostruire tutti i loro movimenti successivi alla rapina.
Dopo alcuni giorni di incessante attività d’indagine, i poliziotti, che tenevano sotto controllo l’abitazione di uno dei sospettati, hanno notato la visita del suo complice accompagnato da un altro noto pregiudicato affiliato ad un’importante famiglia malavitosa del territorio.
Insospettiti da quella visita, gli agenti della Squadra Mobile hanno bussato alla porta dell’appartamento messo sotto controllo, sorprendendo i tre seduti ad un tavolo che colti di sorpresa non hanno saputo fornire una convincente spiegazione circa la loro presenza in quella casa.
Le perquisizioni personali e dell’appartamento hanno consentito di recuperare un giubbotto del tutto simile a quello usato nel corso della rapina ed immortalato nelle immagini di videosorveglianza.
Quest’ultimo importante elemento probatorio, unito alla sicura identificazione dei due rapinatori, hanno fornito tutti gli elementi utili per sottoporre a fermo i sospetti per rapina aggravata in concorso tra loro.
I poliziotti hanno anche accertato le loro responsabilità in merito ad un’altra rapina in danno di un agenzia di scommesse nel centro di Taranto.
Anche in questo caso i due rapinatori giunti a bordo della stessa moto, uno “Yamaha X-Max” e travisati con caschi uguali a quelli dell’altra rapina, fecero irruzione nel locale e pistola in pugno si fecero consegnare dai dipendenti del centro scommesse l’intero incasso giornaliero di circa 6.000 euro.
Pertanto dopo le formalità di rito, i due sono stati accompagnati presso la locale Casa Circondariale di Taranto.
Il fermo è stato poi convalidato dall’Autorità Giudiziaria competente.