“QUATTRO GIORNI D’ESTATE”, DEMOCRAZIA TRA DOVERI E COMPETENZE: LA RICETTA DI VIOLANTE

I temi dell'attualità e dell'impegno nell'evento promosso dal consigliere regionale Gianni Liviano

Prosegue la rassegna organizzata da “Le città che vogliamo”. Tra gli illustri ospiti della “Quattro giorni d’estate”, Luciano Violante, già presidente della Camera dei deputati. Democrazia, futuro e crisi valoriale i temi affrontati con l’ex magistrato, soffermatosi in particolare su ciò che nella contemporaneità manca.

“Si deve tornare – ha sottolineato l’on. Violante – al concetto di dovere per far vivere pienamente la forza della democrazia. Senza doveri non esiste il concetto di nazione: i doveri specificano il senso complessivo della cittadinanza, come obbligo politico e come rete di rapporti civici. La continua rivendicazione di diritti senza alcun riferimento ai doveri, inoltre, aumenta l’egoismo sociale e allenta i legami di appartenenza alla comunità civile”. Per Liviano invece il primo obiettivo è “tornare a sognare” e fare politica riscoprendo le ragioni dell’impegno.

Sulla situazione in Italia, Violante si è espresso in questi termini: “Siamo di fronte ad un sovranismo in doppio petto, all’assenza di una classe sociale, quella del proletariato soppiantata dal precariato che è altra cosa perché è disperso, non ha rappresentanza sindacale, non ha nulla da offrire, non offre ruolo sociale e trasforma le retribuzioni in mance. Ci troviamo in una fase di nazionalismo, pericoloso per certi versi, che si vuol far passare per sovranismo e in una fase in cui la politica ha abbandonato la sua funzione pedagogica. La democrazia, che secondo Violante attraversa una delle fasi più contraddittorie della sua storia, “va insegnata alle giovani generazioni per costruire la futura classe dirigente”.

Così la politica non può fare a meno “della competenza, messa da parte, invece, in questi ultimi tempi. Un problema, quello dell’assenza di competenze, creato dai social media generatori di camere ad eco dove non è importante quello che è vero ma quello che è condiviso”.

Tra gli altri ospiti della Quattro giorni d’estate, l’allenatore Roberto Ricchini, ex condottiero del Cras basket Taranto; il professor Rino Montalbano, docente del Politecnico di Bari; il dottor Dino Amenduni della società di comunicazione Proforma, che si è soffermato sul difficile compito di comunicare. “Se oggi la politica fatica a parlare con i giovani è perché non ne capisce le qualità, c’è scarsa convinzione che i giovani possano portare un valido contributo. Va ricreato un sistema fiduciario che è andato distrutto”, ha dichiarato.

Domani sera l’ultimo appuntamento della manifestazione, ospitata a Villa Vetusta Lama, dedicato a Guglielmo Minervini e alla sua politica generativa. Tra i contributi più attesi ed importanti, quello che sarà offerto alle 21 da Gianrico Carofiglio: lo scrittore di Bari converserà con Liviano su “Politica e verità”.

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