PORTO, FIRMATA LA CONCESSIONE A YILPORT

Da gennaio la piena operatività. Prete: "Ma bisogna avere pazienza, ripartiamo da zero"
(AGI) Taranto, 30 lug – Dopo quattro anni e mezzo di abbandono a seguito dell’uscita di Evergreen, si è avviato oggi il rilancio del molo polisettoriale di Taranto, sede del terminal container. L’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio ha infatti firmato la concessione che assegna per 49 anni al gruppo turco Yilport il molo la cui banchina ha una lunghezza di 1900 metri. È l’infrastruttura di punta del porto di Taranto, sottoposta negli ultimi anni a lavori di ammodernamento per circa 70 milioni di euro. Robert Yuksel Yildirim, presidente di Yilport, controllata interamente dalla holding Yilport, ha spiegato la scelta del terminal container di Taranto “in quanto risultava quasi abbandonato, che nessuno aveva ancora preso. Non avendo nulla da perdere, l’intento era quello di venire qui quasi come se fosse un folle investitore. L’obiettivo iniziale – ha dichiarato – è quello di raggiungere un milione di teu (unità di misura dei container movimentati) per poi rendere Taranto una storia di successo nell’ambito delle attività di business del nostro gruppo. Che sono sempre state quelle di individuare terminal che fossero dismessi e abbandonati”. “La prima cosa che faremo, è quella di procedere con il revamping delle gru esistenti – ha affermato Yildirim -. Ci sarà una manutenzione di tutte le infrastrutture nella fase iniziale per poi individuare e portare nuovi clienti”. Questa fase di rimessa a punto durerà dai tre ai sei mesi. L’operatività del terminal comincerà all’inizio di gennaio 2020.
“Vogliamo raggiungere 100-200mila teu per anno” ha spiegato Yildirim che in cinque anni punta a raggiungere il milione di teu per poi proiettarsi verso la capacità massima del terminal che é di 2,5 milioni di teu. Traffico merci e container saranno le attività di Yilport. Che prossimamente tratterà con i sindacati la ricollocazione al lavoro del personale ex Evergreen, circa 480 unità, oggi in carico all’Agenzia per il lavoro portuale.(AGI)
Per Ozgur Yavuzer, vice capo missione dell’Ambasciata turca in Italia, ”oggi si apre una nuova fase di cooperazione utile ad entrambi i Paesi. Turchia e Italia – ha detto – hanno una gamma di interessi, dalla difesa alle banche alla logistica. L’Italia – ha sostenuto – è uno dei nostri partner economici più importanti, terzo nelle esportazioni e quinto nelle importazioni. Inoltre – ha proseguito Yavuzer – dal 2002 al 2018 le imprese italiane in Turchia quasi 500 imprese italiane hanno investito in Turchia per 3,6 miliardi di dollari mentre quelli turchi in Italia sono ammontati a 400 milioni di dollari”.
“Yilport – ha detto il presidente dell’Autorita portuale del Mar Ionio, Sergio Prete – è l’operatore più importante nel 2018 a livello mondiale. Avevamo bisogno di un’operatore così importante e la presenza di  Yilport legittima e rende ottimistica la visione della Zona economica speciale. Senza un operatore  con questo network e questi servizi – ha rilevato Prete a proposito di Yilport – la Zes avrebbe subito una mortificazione”.
“Chiedo di avere  pazienza” ha rilevato ancora Prete circa il nuovo progetto. “Noto una grande aspettativa – ha sottolineato il presidente dell’Authority – ma questa va vissuta con pazienza. Non si tratta di trasferire traffico da un porto all’altro ma di costruire un traffico da zero. È un progetto graduale. Ecco perché questo progetto ha bisogno dell’aiuto di tutti” ha concluso Prete rifacendosi – senza però citarla – alla precedente esperienza di Evergreen. “Abbiamo adesso il partner giusto per lanciare l’asset economico di Taranto” ha affermato il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano. Qualcuno pensa – ha detto Emiliano riferendosi al siderurgico ArcelorMittal senza però citarlo – che sia una fabbrica. Invece io penso che sia il porto. E questo è IL porto più infrastrutturato d’Italia”. Infine per il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, si tratta di “un nuovo  inizio per Taranto che ci riporta ale nostre radici. Vogliamo ricavare dalla Blue economy – ha detto il sindaco – tutto il possibile, tutto il positivo . È un momenti particolare per Taranto e abbiamo bisogno di guardare a nuovi modelli di sviluppo. Attorno alla vicende del mare abbiamo ancora molto da scrivere”. (AGI)

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