Il Ministero per i Beni Culturali ha rilasciato parere favorevole nell’ambito del procedimento VIA riguardante la realizzazione di una vasca di colmata nel porto di Brindisi.
“E’ una decisione estremamente importante – afferma il parlamentare brindisino Mauro D’Attis (FI) in quanto finalmente si compie un passo in avanti verso la realizzazione di opere infrastrutturali nel porto di Brindisi che consentiranno una maggiore competitività sui mercati internazionali per i traffici di passeggeri e merci. Il parere del Mibact dimostra, tra l’altro, che si tratta di un’opera non impattante e decisamente utile per lo sviluppo della portualità brindisina. Purtroppo anche questa volta si è perso tanto tempo prezioso, ma con la giusta attenzione del Governo nazionale per Brindisi si potrà recuperare, imprimendo la necessaria accelerata. Adesso, però, è necessario che si marci tutti nella stessa direzione, riannodando il dialogo anche tra amministrazioni locali e rappresentanze parlamentare e regionale per non perdere altre occasioni di sviluppo. Attardarsi ulteriormente, infatti, servirebbe solo a penalizzare ancora di più l’economia portuale brindisina”.
Qui di seguito una nota di Mauro Vizzino,
presidente Commissione Sanità della Regione Puglia
“La decisione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di autorizzare anche una seconda Zona Franca Doganale a ridosso del porto di Brindisi rappresenta una ottima notizia perché va nella direzione dello sviluppo del territorio ed aumenta la capacità del porto di attrarre nuovi traffici.
E’ positivo anche il fatto che sia impegnata in prima battuta anche una grande realtà produttiva come l’Enel attraverso la disponibilità delle proprie aree e delle strutture attualmente impiegate per la movimentazione del carbone.
La transizione energetica, però, richiede ben altro per evitare che sul territorio brindisino ricadano le conseguenze della decarbonizzazione, soprattutto in termino occupazionali.
Oggi più che mai, pertanto, occorre che la provincia di Brindisi disponga di una cabina di regia, capace di interloquire con Regione e Governo nazionale e soprattutto in grado di saper proporre quest’area a possibili investitori internazionali.
Il tutto, attraverso la definizione di un modello di sviluppo che parta dalle realtà industriali esistenti per individuare ogni possibile forma di crescita.
Farsi trovare impreparati a questo appuntamento significherebbe scomparire dall’agenda degli investimenti, anche in prospettiva della definizione del Recovery Fund e delle ricadute su ciascun territorio.
Ecco perché bisogna far presto, mettendo da parte sterili polemiche e abbattendo il muro dei veti incrociati che già tanti danni ha procurato alla nostra provincia. Procedere in ordine sparso per l’ennesima volta, infatti, significherebbe presentare un pessimo biglietto da visita anche all’attuale Governo, con inevitabili conseguenze negative.
Proprio per questo, dichiaro sin d’ora la mia piena disponibilità a svolgere una azione di stimolo nei confronti della Regione Puglia, sulla base di ciò che si deciderà a livello territoriale.