Siamo interessati ad ottenere la concessione per l’intero Molo Polisettoriale. Questa, in sintesi, la richiesta avanzata ufficialmente lo scorso martedì 3 luglio dalla turca Yilport Holding S.A., attualmente tredicesimo operatore terminalistico portuale a livello mondiale e che punta ad entrare tra i primi dieci entro il 2025, all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio. Della richiesta di concessione (anticipata in esclusiva web da Lo Jonio https://www.lojonio.it/porto-di-taranto-mamma-li-turchi-prete-smentisce-video/), non fanno parte solo la Calata 5 e le aree retrostanti, mentre sono incluse le attrezzature e/o le installazioni attualmente presenti sull’area.
Preso atto di questa importante novità, il giorno dopo si è riunito il Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale che al fine di valutare la richiesta avanzata dai turchi, ha deliberato, su proposta del presidente Sergio Prete, la sospensione della procedura di confronto, avviata con lo strumento del dialogo competitivo sulle quattro istanze già presentate per l’utilizzo del Molo Polisettoriale (Consorzio Southgate Europe Terminal, South Marine Gate, Taras Terminal, Interminal) e le cui aree in parte si sovrapponevano tra loro.
Una volta esaminata la richiesta, completa del piano industriale, prodotta da Yilport Holding, si procederà, qualora venga ritenuta idonea, alla pubblicazione della relativa delibera. In assenza di opposizioni, l’iter per il rilascio della concessione potrà considerarsi concluso ed il Molo Polisettoriale diventerebbe il ventunesimo terminal portuale, primo in Italia, gestito da Yilport S.A..
Il piano industriale presentato dai turchi risulta particolarmente interessante in quanto intende offrire il Molo Polisettoriale non solo alle navi portacontenitori ma anche Ro/ro. Yilport Holding prevede addirittura di movimentare dei volumi di merci che vadano oltre la capacita dell’ex TCT. «Scopo della domanda – si legge infatti in una nota dell’AdsP del Mar Ionio – è lo sviluppo dei traffici commerciali e della logistica, con particolare riferimento alla movimentazione dei container, di merce varia e ro-ro, con volumi progressivi attesi superiori a quelli consentiti dalla capacità massima del Molo Polisettoriale».
La Società ha inoltre dichiarato che «l’incremento dei volumi sarà supportato tramite significativi investimenti sul piano economico/finanziario, con importanti ripercussioni sotto il profilo occupazionale». Si tratta indubbiamente di una buona notizia per tutti quei lavoratori, in particolare gli ex TCT, confluiti nella Società Taranto Port Workers Agency Srl, partecipata unicamente dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, il cui scopo è ricollocare i lavoratori portuali rimasti senza impiego, dalle cui liste Yilport Holding S.A. potrà attingere manodopera di sicura professionalità.
Costituita ai sensi del diritto turco nell’agosto 2011, YilPort Holding A.S. è controllata al 100% da Yildirim Holding A.S. – quest’ultima è proprietaria del 24% di CMA CGM, terzo vettore marittimo del mondo nel settore contenitori, le cui navi, seppur in misura molto ridotta, hanno già attraccato al Molo Polisettoriale, quando era gestito dai taiwanesi dell’Evergreen Marine Corporation, per effettuare operazioni commerciali.
Gli interessi e le attività del Gruppo Yildirim, il cui 100% delle azioni è di proprietà dell’omonima famiglia, sono piuttosto diversificati e distribuiti in ben 11 settori: si va dalla cantieristica navale, alle costruzioni industriali, dall’energia, all’estrazione mineraria, dalla produzione di fertilizzanti e prodotti chimici, all’immobiliare. In tutto i dipendenti, distribuiti in 21 paesi, sono 10.000.
La sussidiaria Yilport Holding S.A., gestisce complessivamente 20 terminal portuali in 8 paesi: 4 in Turchia, 7 in Portogallo, 3 in Svezia, 2 in Spagna, ed 1 rispettivamente in Perù, Ecuador, in Norvegia e a Malta. (Antonello Napolitano)