Prosegue l’attività di controllo e di vigilanza della Polizia di Stato presso gli esercizi pubblici.
Nel corso di un controllo ad un ristorante di cucina cinese nel centro del Capoluogo Jonico, il personale della Divisione di Polizia Amministrativa ha riscontrato numerose carenze igieniche igienico-sanitarie sia degli ambienti che delle attrezzature da cucina e alcune violazioni amministrative ivi compreso l’assenza sia della titolare – una 60enne di nazionalità cinese – che di un suo rappresentante delegato alla gestione dell’attività commerciale.
Inoltre, un dipendente extracomunitario in possesso di regolare permesso di soggiorno è risultato non regolarmente assunto.
Alla titolare del ristorante sono state elevate sanzioni amministrative per un ammontare di quasi 2mila euro.
Il personale dell’ASL che, come di solito collabora nel corso di questi controlli, ha imposto precise prescrizioni per il ripristino delle idonee condizioni igienico sanitarie sanzionando la titolare per un importo di 1.500 euro.
Il personale della Squadra Mobile ha arrestato un giovane di 29 anni di nazionalità tunisina destinatario di un provvedimento di espulsione dal territorio italiano emesso dal Questore di Agrigento nel febbraio del 2023 per una durata di 3 anni, per aver fatto rientro in Italia prima del periodo consentito.
Nel corso di un controllo, sarebbe emerso che il giovane è sbarcato lo scorso mese di agosto nel porto di Lampedusa privo di documenti ed ha dichiarato un diverso cognome al momento della sua identificazione.
Dopo essere stato trasferito nel centro di accoglienza di Porto Empedocle avrebbe fatto perdere le sue tracce, rendendosi di fatto irreperibile.
Al termine delle indagini, sulla scorta della violazione del provvedimento di polizia – dopo aver trasmesso gli atti all’Autorità Giudiziaria competente – il giovane marocchino è stato arrestato ed accompagnato presso la locale Casa Circondariale.
Il personale dell’Ufficio Immigrazione ha anche proceduto all’espulsione di un cittadino di nazionalità nigeriana di 27 anni, il quale non era in possesso di alcun titolo che consentisse la permanenza sul territorio italiano e che nelle banche dati in uso alle Forze di Polizia a suo carico erano presenti precedenti di polizia per associazione a delinquere.
Anni addietro, infatti, durante la permanenza del C.A.R.A. di Bari, avrebbe costituito un sodalizio criminale con altri cittadini extracomunitari.
Pertanto, emersa l’irregolarità in Italia e ricevuta l’autorizzazione dall’Autorità Giudiziaria competente, il cittadino nigeriano è stato accompagnato presso il Centro di Permanenza di Palazzo San Gervasio (Pz) in attesa del suo rimpatrio presso la nazione di provenienza.